Migranti, intesa Italia-Albania su due centri di raccolta

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Due centri di raccolta italiani in Albania. Giorgia Meloni ed Edi Rama hanno firmato l’accordo che mira a scoraggiare le partenze di migranti e il fenomeno del traffico di esseri umani, ma anche ad alleggerire hotspot sottoposti a una pressione esagerata come quello di Lampedusa. Il protocollo di intesa siglato a Palazzo Chigi dai due premier prevede che, a partire dalla prossima primavera, i migranti messi in salvo nel Mar Mediterraneo dalle navi italiane saranno automaticamente trasferiti in Albania. Un accordo i cui dettagli – a quanto pare – erano già stati discussi a Ferragosto, nel corso della visita di Meloni a Rama. “Altro che aperitivi in vacanza”, scherzano fonti di Palazzo Chigi, sottolineando che si tratta di una “svolta storica, non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione europea”.

“Se l’Italia chiama l’Albania c’è”, mette in chiaro Rama, ricordando che il suo Paese è in attesa di entrare nell’Ue. Il  nostro “è uno Stato europeo: ci manca la U davanti ma ciò non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei”. Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani questa novità “rafforza il nostro ruolo da protagonista in Europa”, e da FdI parlano di “dottrina Meloni”. “Il governo ha alzato bandiera bianca in Europa e trova rifugio in Albania”, è invece la lettura di Azione, ed è critico anche il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati”. “Si crea una sorta di Guantanamo italiana”, commenta invece Riccardo Magi di +Europa.

Il protocollo non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle della Marina e della Guardia di finanza. Non dunque quelle delle Ong. Stando a quanto ha spiegato la presidente del Consiglio, nei due centri i migranti staranno il tempo necessario per le procedure. Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone. Meloni ha poi chiarito che la giurisdizione dei centri sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per sicurezza e sorveglianza. L’intesa inoltre non riguarda i minori, le donne in gravidanza e i soggetti vulnerabili.