Nuovo vertice tra il premier Conte e i capidelegazione. Si ragiona su chiusure

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme ai ministri competenti e i capi delegazione dei partiti di maggioranza, prenderanno parte a una nuova riunione nel pomeriggio per affrontare il problema dei contagi nella scuola.

In quella di ieri – secondo fonti –  non si sarebbe affrontato il tema di possibili lockdown delle principali città come Milano e Napoli, dove si registra un’impennata di casi, con i presidenti di regione che sono sul piede di guerra. Conte dichiara che i numeri sono preoccupanti in tutta Europa e che i criteri sono: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità.

“Stiamo lavorando per capire se si deve intervenire ancora”. Poi parlando delle prime dosi di vaccino contro il Covid il premier dice: “Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie. Dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti le dosi”.

Interviene anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Sicuramente sono ore di riflessione europea, Belgio e Francia e altri Paesi hanno dichiarato un lockdown. Rispetto a questa curva l’Italia non è nella parte alta dei contagi: non dobbiamo stare tranquilli ma dobbiamo capire se anticipare mosse per evitare che la curva peggiori. Sono in corso riunioni incessanti per il prossimo dpcm che sarà sicuramente più restrittivo”.

Di Maio poi esclude che si possa aprire una crisi di governo in questa crisi di contagi per arrivare a un governo di unità nazionale. “Abbiamo bisogno di un governo pienamente legittimato e che sia in grado di prendere rapidamente le decisioni” ha così sottolineato il ministro.

Sul dossier delle scuole il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si dice sicuro che si troverà una sintesi nelle prossime ore ma intanto serve massimo coordinamento tra regioni e Stato centrale. “Il ministro Azzolina sta provando a tenere le scuole aperte il più possibile dove c’è una curva minore dei contagi. Io ricordo a tutti che in Francia è stato dichiarato un lockdown ma le scuole resteranno aperte. Si crea un perimetro per cui industria, fabbriche e scuole diventano il bene essenziale da tenere aperto”.