Palazzo Chigi, prima riunione operativa sulla ricostruzione a Gaza: anche un’università nella Striscia

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Sanità, aiuti e sicurezza: così l’Italia aiuterà Gaza nella ricostruzione. La prima task force del governo dopo il piano di pace in Medio Oriente ha confermato la volontà dell’esecutivo italiano di contribuire attivamente a portare cibo, scuole e ospedali nella Striscia martoriata. L’obiettivo – si specifica in una nota ufficiale di Palazzo Chigi – “è identificare gli interventi più urgenti e realizzabili nel breve termine con particolare attenzione al sostegno umanitario e sanitario, sviluppando al contempo un piano organico e sinergico tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti”.

L’incontro, presieduto dal vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, si è svolto nel pomeriggio a Palazzo Chigi e ha confermato “l’impegno dell’Italia nel contribuire alla ricostruzione della Striscia e nel rilanciare un processo politico orientato verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente”.

Confermati gli impegni relativi all’iniziativa ‘Food for Gaza’, ai piani sanitari, all’istruzione e alla formazione. È stato poi sottolineato l’intento di proseguire con la cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo anche il settore privato. Tra le iniziative proposte la costruzione di un’università nella Striscia, con spazi idonei allo studio e alla ricerca. La task force tornerà a riunirsi nelle prossime settimane e all’occorrenza sarà allargata anche agli altri ministeri e alle altre istituzioni coinvolte. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo di progetti di telemedicina e alla creazione di presidi locali per la realizzazione e la personalizzazione di protesi, grazie al contributo delle strutture italiane di eccellenza nel settore ortopedico e protesico.

Il ministro Nello Musumeci, durante la riunione, ha ribadito che “la Protezione civile italiana è pronta a fornire risorse umane, strumentali e mezzi in soccorso della popolazione palestinese”. L’idea è quella di “allestire in pochi giorni un ospedale di campo e approntare delle casette prefabbricate modulari per ospitare famiglie anche a medio termine”.