Prescrizione, ok della Camera: il pdl Costa torna in commissione

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Via libera dalla Camera al rinvio in commissione, chiesto da Federico Conte di Leu, della proposta di legge di Enrico Costa (Forza Italia) in materia di prescrizione. La richiesta della maggioranza è stata accolta con 72 voti di differenza. Italia Viva non ha partecipato al voto. La proposta che ripristina la prescrizione torna quindi in commissione Giustizia.

Il deputato del Pd, Walter Verini, ha spiegato così le ragioni della scelta: “Consideriamo la legittima iniziativa di Costa un tentativo di colpire il governo e la sua stabilità. Ma è altrettanto legittimo che la maggioranza opponga le sue ragioni a questo disegno. In questo caso, noi non ci limitiamo a rinviare in commissione, noi appoggiamo il rinvio perché contemporaneamente è in corso un lavoro su una cosa che non è secondaria. Siamo al lavoro perché al più presto il consiglio dei ministri approvi una delega con tempi certi e ragionevoli del processo”.

La deputata Lucia Annibali ha invece spiegato le ragioni dell’astensione dei renziani: “La posizione di Italia Viva sulla riforma della prescrizione – ha sottolineato – è da sempre stata molto chiara. Anche questa mattina abbiamo ribadito al ministro la nostra contrarietà alla sua riforma su cui chiediamo modifiche sostanziali e lo facciamo dentro la maggioranza. Per queste ragioni scegliamo di non partecipare al voto, per valutare la volontà reale di giungere a una soluzione che sia anche da noi condivisa”.

“Uno scempio dei regolamenti parlamentari che si aggiunge a uno scempio di un principio di civiltà giuridica – ha commentato Sandra Savino del Gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati -. La cancellazione della prescrizione è già in vigore, FI da mesi sollecita il Parlamento a cancellare questo abominio, e la maggioranza gialloverde pensa bene di rinviare in commissione una proposta di legge in quota opposizione. Non si affannino a definire legittimo il rinvio e accusandoci di strumentalità: è talmente palese la ragione di questa forzatura che qualsiasi loro giustificazione assume i contorni del ridicolo”.