Prove di dialogo tra i partiti in vista delle nuove consultazioni

Nel giorno del vertice del centrodestra ad Arcore, Matteo Salvini mette le mani avanti: "A Berlusconi e Forza Italia dirò chiaramente di scordarsi di fare un governo con il Pd. Se c'è un tentativo da fare è col M5s".
In una intervista al Corriere della Sera il leader della Lega, spiega: "Se voglio cancellare la riforma Fornero, se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola ed espellere gli immigrati clandestini, con chi dovrei fare queste cose? Con quelli che ci hanno portato fino a qui?".

"Non siamo poi così lontani sui programmi"
, aggiunge parlando dei 5 Stelle, mentre in vista del vertice di oggi spiega: "Con gli alleati dobbiamo mettere nero su bianco i dieci punti del nostro programma", perché ha aggiunto: "Al primo giro" di consultazioni, afferma Salvini, "siamo andati, con mio stupore, dicendo cose diverse. È chiaro che se andiamo in giro dicendo cose diverse, si fa il buon gioco di chi sostiene che siamo divisi. Dunque, parleremo con una voce sola, quella scelta dagli italiani che hanno portato il centrodestra a guida Salvini a essere la coalizione più votata. E così, toglieremo ogni alibi a Luigi Di Maio".

Anche per quanto riguarda l'Europa Salvini è netto: “L'ho detto anche al presidente Mattarella, a breve ci saranno scadenze importanti, noi intendiamo rispettare gli accordi fino a quando garantiscono il benessere degli italiani. Se invece il rispetto dei parametri significasse chiusura di altre aziende, precariato e povertà, per noi non esiste. Oggi lo dirò anche a Berlusconi: se il centrodestra deve parlare con una sola voce, quella voce deve essere chiara".

Dal M5S l'pertura alla Lega rimane, ma non è l'unica: "Il contratto di governo può essere sottoscritto dal M5S o con la Lega o con il Pd. Noi siamo pronti ma vediamo se ci sono anche delle evoluzioni negli altri schieramenti", ha affermato ieri da Ivrea Luigi Di Maio.

Ma dal Pd al contrario, pochi gli spiargli lasciati aperti. Per il reggente dem Martina “L'autocritica nei toni è apprezzabile, ma resta evidente l'ambiguità politica”. La chiusura netta però non piace a Dario Franceschini che invita il Partito democratico a riflettere e a dare una risposta sulla novità Di Maio: "Serve riflettere e tenere comunque unito il Pd nella risposta. L'opposto di quanto sta accadendo: rispondiamo affrettatamente e ci dividiamo tra noi. Fermiamoci e ricominciamo". Lo scrive su Twitter il ministro Franceschini.