Renzi e l’alleanza con il M5S: ancora troppo distanti. Di Battista rinnova la fiducia a Conte

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Il leader di Italia Viva Matteo Renzi allontana l’ipotesi di una coalizione futura tra Italia Viva, PD e M5S. “Siamo una coalizione nata dall’emergenza della richiesta di pieni poteri di Salvini – dice a Sky TG24 – Avremmo avuto una crisi europea pazzesca, un Presidente della Repubblica eletto con i voti dei NoEuro e una gestione dell’emergenza Covid più simile a quella di Bolsonaro”.

“Ma – aggiunge –  con il M5S le distanze sono ancora innumerevoli, sulla visione per il futuro del Paese vedo molte più distanze con il M5S rispetto ad esempio che con il PD”. “Una cosa ha concluso – è tirare fuori l’Italia dalle sabbie mobili e su questo diamo una mano, ma pensare che io mi fidanzi con Di Battista anche no, grazie”.

E cita non a caso Alessandro Di Battista, ex deputato grillino e figura influente all’interno del Movimento, che sembra mostrare ora un atteggiamento più conciliante verso Conte e il suo governo.

Lo stesso Di Battista a Mezz’ora in più su Rai 3 ribadisce la sua lealtà al premier: “Ho fiducia in Conte e anzi ne approfitto per dirgli che non deve temere picconature da parte del sottoscritto. La lealtà è anche dire quelle che sono le proprie idee, anche se sono in contrasto con linee del governo, ma non lavorare per buttarlo giù” dice l’ex deputato pentastellato noto per le sue posizioni non sempre in linea con i vertici del Movimento e che nelle scorse settimane non ha esitato a criticare le scelte dell’esecutivo.

Ma, ha garantito anche oggi Di Battista –  a differenza di quanto riferito da retroscena e voci di palazzo –  non ha intenzione di minare il governo. Anche se ritiene necessario al più presto un confronto dentro il Movimento: “Il M5s deve organizzare un congresso, un’assemblea costituente. Chiedo formalmente il prima possibile un’assemblea in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà”. E se Conte vuole fare il leader del Movimento, aggiunge, “si deve iscrivere al M5s e partecipare al prossimo congresso”.

Di Battista, nel corso dell’intervista, ha anche parlato degli interventi per il post coronavirus: “La situazione economica sarà peggiore del 2012, quando Grillo era però riuscito ad incanalare la rabbia sociale”, ha detto. “Ma oggi che succederà quando finirà la cassa integrazione? A me spaventa che ci siano soggetti che possano cavalcare” questa situazione di disagio. Quindi l’ex deputato ha ribadito la sua contrarietà al ricorso al tanto contestato fondo Salva Stati, nonostante dopo le trattative in Europa si sia riusciti a ottenere l’assenza di condizionalità: “Io sono contrario al Mes perché si aggancia a un vincolo esterno che non fa l’interesse nazionale, ma il vero problema è il Patto di Stabilità, va cambiato. Nessuno esponente del M5s con cui ho parlato in camera caritatis nelle scorse settimane mi ha mai detto che ha intenzione di attivare il Mes“.

Sul Meccanismo Europeo di stabilità è intervenuto anche Matteo Renzi
, ribadendo: “In questi giorni ci raccontiamo la grande barzelletta che l’Italia debba decidere sul Mes, è evidente che noi chiederemo i soldi del Mes. Credo che sia tutto un gioco delle parti all’interno del M5S in attesa della decisione”.  “Sul Mes – ha aggiunto – la manfrina di una parte dei Cinque stelle, in questo caso in grande pendant con Salvini e Meloni, non sta né in cielo né in terra, il Mes lo chiederemo come è ovvio che sia”.