Riforma edilizia, via libera del Cdm. Insorgono le opposizioni

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del Tue, il Testo unico del settore in merito alla riforma dell'edilizia.
Gli obiettivi spaziano dalla semplificazione delle procedure alla digitalizzazione, dal superamento della frammentazione regionale al riordino dei titoli edilizi, passando per una sanatoria facilitata per gli abusi definiti storici, ossia quelli precedenti alla cosiddetta 'legge ponte' sull'urbanistica del 1967.

 
Inoltre per ridurre i termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi e contrastare “l'immobilismo burocratico”, si porrà “rinnovata enfasi sul meccanismo del silenzio-assenso“, viene spiegato nella relazione illustrativa al provvedimento. Il governo avrà ora un anno di tempo per adottare i decreti legislativi.

Soddisfazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Con il codice edilizia aggiorniamo altre norme dopo più di vent'anni di attesa. Offriamo all'Italia regole più chiare e certe, tagliando la burocrazia: in questo modo – sottolinea Salvini – non avremo più altri casi-Milano, con contenziosi tra enti locali e magistratura che rischiano di paralizzare le città”.

 
Interviene anche la ministra per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati,
co-proponente del Ddl, che evidenzia come si intervenga in modo concreto su uno dei nodi strutturali del Paese, ossia la semplificazione del settore edilizio. Poi il ministero tiene a precisare che il Ddl non interviene in alcun modo sugli abusi del passato.

Il commento della presidente dell'Ance, Federica Brancaccio: “E' un importante segnale di attenzione da parte del governo, dopo anni di attesa, su un tema fondamentale per la vita e la crescita delle nostre città”. Poi il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa aggiunge: “E' una novità positiva. Vi è la necessità di una razionalizzazione e di una nuova codificazione complessiva”. Valutazione positiva alla riforma anche dal presidente di Confindustria Assoimmobiliare, Davide Albertini Petroni che dice: “Bene l'approvazione per l'adozione del Codice dell'edilizia e delle costruzioni, che rappresenta un primo significativo passo verso il necessario riordino della disciplina”.

Le opposizioni lo definiscono invece “un golpe contro il territorio”, denunciando la sanatoria. Tra le voci più critiche c’è quella del leader di Avs, Angelo Bonelli: “Il testo è un golpe contro il territorio. Prevede il silenzio assenso per le sanatorie degli abusi edilizi e cosa grave trasforma in norma il modello Milano per la realizzazione di grattacieli e interventi urbanistici rilevanti attraverso la Scia e senza piano attuativo o di lottizzazione. Il ministro Salvini – aggiunge Bonelli – si prepara a sottoporre al Parlamento una revisione del Testo Unico per l'Edilizia che è una delega in bianco al Governo per riscrivere le norme urbanistiche e edilizie fondamentali dello Stato nella direzione dell'assoluto interesse privato. Poi il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut rincara la dose: “L'Italia è un paese alla deriva”.

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