Rimborsopoli M5S. 10 i nomi dei parlamentari falsificatori

Continua la polemica legata ai rimborsi che alcuni deputati del Movimento non avrebbero restituito. Sale a 10 il numero di persone smascherate. Sul blog del M5s sono comparsi i primi 5 nomi su cui sono “emerse irregolarità: Andrea Cecconi, Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Ivan Della Valle, Emanuele Cozzolino“. “A ognuno di questi – si legge sul blog – è stato chiesto di provvedere immediatamente a versare quanto dovuto”. Altri 5 sono stati svelati dal programma di Italia 1 “Le Iene”.

In seguito al rilascio dei nomi il primo a chiedere scusa è stato Ivan Della Valle con un post su Facebook in cui ha dichiarato: “Questo sarà il mio ultimo post come rappresentante del M5s. Ho sbagliato e ho deluso tutti: colleghi, amici, collaboratori, gli attivisti che mi hanno sempre sostenuto. Non mi soffermo sui problemi finanziari e personali che mi hanno portato a tutto questo, non sono scusanti”. Della Valle, essendo al secondo mandato, non era ricandidato con il M5s. Emanuele Cozzolino, sempre via Facebook si è detto invece disponibile a fare un passo indietro se il Movimento glielo chiedesse.

Vista la bagarre è intervenuto sull’argomento anche Beppe Grillo che con un video chiamato “Sindrome Compulsiva di Donazione Retroattiva” ha detto di essere rimasto anche lui per quanto successo. “Tanti attivisti ci sono rimasti male, vorrebbero andare sotto casa di questi e far casino: lasciate stare”.

Intanto Luigi di Maio, arrivando al Mef ha dichiarato: “Noi chiediamo al ministero dell’Economia di pubblicare tutti i dati di quanto restituito dal M5s“. Così il leader pentastellato sottolineando come “questa storia si trasformerà in un boomerang per gli altri partiti”. La lista di chi ha falsificato i rimborsi si allunga? “Oggi vi facciamo vedere tutto”, risponde Di Maio che sull’addio di David Borrelli taglia corto: “chiedete a lui”.

L’europarlamentare David Borrelli intanto è intervenuto oggi su Facebook non per spiegare il perché del suo clamoroso gesto, ma per minacciare querela ai giornalisti che ipotizzano che la sua uscita dal movimento sia legata a qualche scandalo.