Mossa della Lega in Parlamento per passare allo Stato i debiti Spv. La denuncia di Cappelletti
“A fronte di un costo di 2,258 miliardi di euro per la realizzazione della Pedemontana Veneta, la Regione presieduta da Zaia ha assunto impegni di spesa addirittura per 13 miliardi di euro, circa 11 miliardi in più. Non è vero, poi, che la Regione Veneto abbia dovuto assumersi l’onere di una spesa così colossale a causa del fatto che per finanziare l’opera sia stata obbligata a ricorrere alla finanza di progetto: è vero l’esatto contrario. La Regione ha deciso di approvare un progetto faraonico e rendere così necessario il ricorso alla finanza di progetto, proprio per farne esploderne i costi. Su questi 13 miliardi di euro che il Presidente Zaia ha voluto accollare ai cittadini veneti c’è tutta la cifra del fallimento annunciato dell’autonomia differenziata: uno strumento – conclude – che renderà la Regione Veneto in grado di moltiplicare il costo delle opere pubbliche del 600%, salvo poi mandare il conto allo Stato”.
E in effetti, l’ultimo bilancio di previsione dell’era Luca Zaia (a meno di eventuali via libera al terzo mandato) è quello nel quale i nodi delle casse regionali vuote a causa di una serie di scelte (Spv e pista da bob di Cortina in testa) stanno tutti venendo al pettine. La mossa di Bof rivela anche quanto il presidente veneto Zaia non possa sganciarsi – ora e in futuro – del supporto del segretario federale leghista Matteo Salvini (in caduta libera alle urne e nei sondaggi) – in quanto proprio in capo al Ministero delle Infrastrutture, di cui è Ministro, stia tutta la partita del passaggio del debito provocato dalla Spv in capo al governo centrale. Per farlo, avrà però bisogno anche dell”ok di Fratelli d’Italia, che mira a candidarsi alla guida del Veneto, e di Forza Italia. I numeri, visto come è andata con l’apprazione dell’ordine del giorno di Bof, al momento paiono non mancare.