Strasburgo: al via l’udienza sull’ineleggibilità di Berlusconi

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E’ iniziata puntuale questa mattina alle 9.15 alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo la prima e unica udienza sul ricorso presentato a settembre 2013 da Silvio Berlusconi contro l’applicazione della Legge Severino, che sancì la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità.

La Corte è chiamata quindi a prendere una decisione in merito all’incandidabilità del leader di Forza Italia e per farlo avrà a disposizione dieci mesi di tempo. La sentenza potrebbe dunque arrivare in un momento successivo alle elezioni politiche nel nostro Paese.

Strapiena la Grande Camera della Corte e le altre sale da cui è possibile seguire la seduta: 550 le persone accreditate a presenziare all’udienza, di cui una quarantina di giornalisti, per la maggior parte italiani, ma anche francesi, tedeschi e di altri Paesi europei. Ad assistere sono arrivati anche gruppi di studenti, avvocati e giuristi provenienti da tutta Italia, soprattutto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, dall’Università degli Studi di Padova e dalla Lumsa di Roma,ma anche dall’estero.

Nella sua lunga dichiarazione di fronte alla Corte, la giudice Maria Giuliana Civinini, rappresentante del governo italiano, ha sostenuto che con l’applicazione della Legge Severino il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell’uomo e che nessuna violazione è stata commessa nei confronti dei diritti di Silvio Berlusconi. “Il diritto è stato scrupolosamente rispettato”, ha sottolineato Civinini, precisando che la decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità non è stata arbitraria, ma è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti del Cavaliere. La magistrata ha riepilogato inoltre in francese i fatti e ha ricordato l’intreccio fra la vicenda giudiziaria e quella elettorale dell’ex Premier. 

E’ seguita quindi la replica del difensore di Silvio Berlusconi, Edward Fitzgerald, secondo cui nel caso del Cavaliere la legge Severino è stata applicata a fatti contestati avvenuti quindici anni prima che la legge fosse adottata. Secondo il legale quindi Berlusconi è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari.

Dal canto suo Berlusconi si dice sereno e fiducioso e dopo un’attesa durata cinque anni ora si aspetta che in tempi contenuti la corte accolga il suo ricorso. “Il mio ruolo nella prossima campagna elettorale è comunque già chiaro: indipendentemente dalla candidabilità, sarò in campo per portare il centrodestra al governo del paese” ha dichiarato l’ex Premier in un colloquio pubblicato oggi su La Repubblica.