Tav. Chiamparino: “Se il governo la bloccherà pronto a referendum popolare”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
06/04/2011 Roma, presentazione del V° Rapporto Generale Classe Dirigente, nella foto Sergio Chiamparino

Il governo è ancora spaccato in merito alla questione Tav. da una parte la Lega che vuole portare avanti il progetto, dall’altra il Movimento Cinque stelle che è perplesso sull’argomento. Quattro giorni fa l’altolà di Toninelli che aveva dichiarato: “Nessuno firmi l’avanzamento dell’opera”. Ultima la presa di posizione di Palazzo Chigi che ha cercato di calmare i toni dichiarando che il presidente del consiglio Giuseppe Conte non ha ancora visionato il dossier sulla Tav, al contrario di quanto trapelato nelle ultime ore. Di conseguenza, nessuna sentenza è stata ancora emessa sul futuro dell’infrastruttura in Valsusa.

L’attacco di Chiamparino. Ora arrivano le dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte Sergio Piemonte che attacca la presa di posizione pentastellata: “Se il governo bloccherà la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare“. Così Chiamparino, in un’intervista a Repubblica. “Sono pronto a farlo, anche se mi auguro che il governo non prenda una decisione così folle come quella di bloccare una ferrovia che è strategica sotto tutti i punti di vista: economico, ambientale e culturale. Bloccarla significa isolare il nord-ovest”, osserva: “Io mi aspetto che Toti e Fontana battano un colpo. Se si dovesse mai davvero bloccare la Torino-Lyon, anche le altre grandi opere, a partire dal Terzo Valico e dalla Pedemontana, sarebbero da rivedere, perché perderebbe forza il progetto di piattaforma logistica del nord-ovest”.

Continua la linea leghista pro Tav. Contrario allo stop al progetto anche da parte di Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture e ai Trasporti. Siri ha dichiarato: “Un errore fermarsi. I costi di uno stop sarebbero superiori ai benefici. Un conto è ridiscutere. Un altro conto, molto diverso, è fermare tutto”. Così Siri in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, a proposito della possibilità che si arrivi a fermare l’Alta velocità ferroviaria tra Torino e Lione. “La questione Tav è sul tavolo – spiega – l’abbiamo affrontata a grandi linee ma nessuno ha mai parlato di una legge per bloccarla. Piuttosto, si è ragionato su come affrontare eventuali modifiche al progetto originario”.

Marcia No Tav. Intanto Oggi la marcia del movimento No Tav al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, in Valle di Susa. Tra loro anche famiglie e bambini. Il corteo si snoderà per i sentieri della Clarea fino a raggiungere il cantiere.

“La Valle che resiste. No Tav” è lo striscione che apre la marcia, tra gli eventi del festival dell’Alta Felicità, la manifestazione ispirata alla cultura dello sviluppo sostenibile e all’opposizione alle grandi opere. Tra i partecipanti i leader storici del movimento No Tav, come il valsusino Alberto Perino. “Continuiamo a essere vigili, attenti, non ci fidiamo delle dichiarazioni dei giornali e vogliamo vedere atti concreti – dice – Perché un governo non opera con selfie, ma attraverso i documenti. Oggi come ieri siamo quindi pronti a resistere”. Alla passeggiata verso il cantiere di Chiomonte partecipano famiglie, alcune anche con bambini. Molti i partecipanti provenienti da tutta Italia e, dall’estero, Francia e Slovenia in particolare.