Tensione nel PD: Letta capolista in Lombardia e Veneto. “Impossibile ricandidare gli uscenti”

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Enrico Letta sarà capolista alla Camera in Lombardia e in Veneto. Ma prima di arrivare a questa decisione il Partito Democratico ha vissuto momenti ad alta tensione nel corso del lunghissimo confronto di ferragosto al Nazareno. Basti pensare che la riunione della direzione del PD, inizialmente convocata per le 11 del mattino, è slittata prima alle 15, poi alle 20 e alle 21,30. Ma è iniziata dopo le 23. E ha approvato la Delibera per votazione delle liste per le elezioni politiche con 3 contrari e 5 astenuti. Il risultato è che Letta sarà, appunto, il capolista in Lombardia e Veneto.

“Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile. Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio” ha detto il segretario dem al termine del lungo confronto. Un confronto che, comunque, ha prodotto altri risultati: Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano, mentre il virologo Andrea Crisanti sarà candidato capolista nella circoscrizione Europa. Anche quattro under 35 correranno da capolista: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino.

Contenti? Sì, alcuni. Scontenti? Tanti. A cominciare dalla senatrice Monica Cirinnà che, al termine della direzione, ha annunciato la fine della sua avventura parlamentare: “Comunicherò la mia non accettazione della candidatura – ha detto la senatrice – Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Una risposta dura quella della senatrice Cirinnà. Ma che sintetizza alla perfezione il ferragosto democratico. E l’aria che si respira a poco più di un mese dalle politiche non sembra essere delle migliori.