Ucraina, Draghi: “Avanti nel sostegno a Kiev”

Il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato prima del Consiglio UE ha dichiarato che il governo italiano, insieme ai partner Ue e G7, intende continuare a sostenere l'Ucraina come questo Parlamento ci ha detto di fare. Lo stesso ha precisato che a quasi 4 mesi dall'inizio del conflitto continuano a emergere nuove atrocità verso civili e che le responsabilità saranno accertate e i crimini puniti. Il discorso di Draghi si è concluso con un applauso, non particolarmente lungo, da parte di tutta l'aula.
 
Draghi ha ricordato: “i nostri canali di dialogo restano aperti” e ha spiegato: “Non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, nei termini che sceglierà l'Ucraina”. D'altra parte, ha chiarito: “il mandato ricevuto dal Parlamento, da voi, è quello di ricercare la pace, superare la crisi: questa è la guida della nostra azione. Il nostro sostegno a favore di Kiev è anche un impegno alla ricostruzione del Paese”.

“Durante la mia recente visita a Kiev ho visto da vicino le devastazioni della guerra e constatato la determinazione degli ucraini a difendere il loro Paese – ha continuato il presidente del Consiglio –: i nostri Paesi e l'Unione europea sono determinati ad aiutare un popolo europeo nella sua lotta a difesa della democrazia e della libertà”.

Il presidente del Consiglio ha precisato: “le sanzioni funzionano. Il 3 giugno è stato adottato il sesto pacchetto: il tempo ha rivelato e sta rivelando che queste misure sono sempre più efficaci”.

Ha poi ricordato che “nella visita il presidente Zelensky ci ha chiesto di continuare a sostenere l'Ucraina per raggiungere una pace che rispetti i loro diritti: solo una pace concordata e non subita può essere davvero duratura”.

Draghi ha poi affrontato il tema dell'ingresso di Kiev nell'Unione europea dicendo: “A Zelensky ho ribadito che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue e che abbia lo status di candidato. L'Italia è stata tra i primi a sostenere questa posizione. Continueremo a farlo in ogni consesso internazionale, consapevoli che non tutti gli Stati membri condividono questa posizione, ma la raccomandazione della Commissione è incoraggiante e confido che il Consiglio europeo possa assumere una posizione consensuale in merito”.

Sul fronte crisi ed energia, il premier ha chiarito: “Dall'anno scorso l'Italia ha stanziato circa 30 miliardi di euro in aiuti a famiglie e imprese. Parte di questi interventi sono stati finanziati con un contributo straordinario delle grandi aziende energetiche, che hanno maturato profitti enormi grazie all'aumento dei prezzi. Con questa misura abbiamo chiamato le imprese che hanno beneficiato di rincari eccezionali a compartecipare a costi che tutta la società sta sopportando. E' stata una scelta dettata da un principio di solidarietà e responsabilità”.
 
Draghi ha anche riproposto la crisi alimentare dicendo che “il conflitto ha innescato una crisi umanitaria di dimensione straordinaria. Sono a rischio le forniture di grano nei Paesi più poveri e nei porti ucraini sono bloccati milioni di tonnellate del raccolto precedente. Bisogna liberare le scorte che sono in magazzino per sbloccare le forniture e fare spazio al nuovo raccolto che arriverà a settembre”.