Via libera del CdM al Decreto Aiuti ter: confermato taglio accise sulla benzina

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E’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio Dei Ministri il Decreto Aiuti ter. Oltre alla conferma della riduzione delle accise su gasolio e benzina fino a fine novembre, è prevista l’estensione del credito d’imposta a partire da ottobre per tutte le imprese. Non unanime il consenso sul decreto legislativo con le regole per avviare la mappatura di tutte le concessioni pubbliche, visto che i tre ministri della Lega hanno votato contro il provvedimento.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, tramite una nota, fa sapere che “nel decreto Aiuti ter è previsto un contributo straordinario per gli enti del Terzo Settore pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022, e a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un eguale contributo straordinario pari al 25%, per quello consumato nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici”.

Approvata anche la proposta sul credito di imposta per l’energia. Il Ministero dello Sviluppo Economico rende noto che nel corso del CdM “è passata la proposta del ministro Giancarlo Giorgetti per concentrare tutte le risorse su ottobre e novembre per un ristoro immediato e più consistente sul caro energia. Introdotte le aliquote del 40% per il credito d’imposta per gli energivori e 30% per chi impiega dai 4,5 kw in su. Raddoppiati quindi i benefici anche per gli impianti di risalita e in generale per tutte le attività produttive e commerciali non classificate come energivore”.

Evitata la chiusura di piscine ed impianti sportivi tramite un contributo a fondo perduto di 50 milioni di euro a favore di associazioni, società sportive dilettantistiche e federazioni che gestiscono impianti sportivi e piscine. Inoltre c’è anche la riforma degli istituti tecnici e professionali: per i primi l’obiettivo è quello di adeguare i percorsi formativi “alle esigenze in termini di competenze del settore produttivo nazionale, secondo gli obiettivi del Pnrr”.