Amministrative, Tisato (Lega): “Voglio ridare un’anima alla città”

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“Perché mi sono messa in gioco? Insieme agli amici della Lega a Schio volevamo candidare una donna, ne abbiamo contattate un paio invano, poi hanno chiesto a me e alla fine ho accettato di mettermi in gioco. Una donna ha un’attenzione diversa, io vedo Schio come la mia casa”. Ilenia Tisato, sposata con un figlio (“la sera del confronto al Cinema Pasubio attendevo un suo messaggio importante, per questo guardavo spesso il cellulare…”), di professione geometra, dice di non far parte di quello che chiama lo “zoccolo duro” del partito e ammette: “a volte ho fatto anche fatica ad ammorbidire i miei compagni di strada. Come geometra  sono abituata a lavorare in un ambiente maschile, cosa non facile, ho faticato per essere riconosciuta sul lavoro, per me è un dispiacere trascurarlo in queste settimane”.

Ricorda che aiutò Valter Orsi 12 anni fa quando lui si candidò la prima volta alla guida della città. “Abbiamo fatto la battaglia insieme per la sua elezione. Mi sembrava una persona di cuore, ma in questi ultimi cinque anni ha deluso molti, ha governato con tecnicismo, la città è senz’anima. Gli manca il coraggio di andare fino in fondo. Guidare una città non significa accontentare sempre e comunque i cittadini…. Serve una visione. Sarebbe stato meglio andare insieme al voto, ma lui non ha voluto”. Dell’ex compagno di partito, sottolinea il carattere accentratore: “Infatti quando ha lasciato la Lega è rimasto un vuoto”.

Quanto ai temi forti del suo programma, ne ha a cuore anzitutto due: gli anziani e la sicurezza. “L’idea di un Commissariato non è proponibile, bisogna portare più carabinieri a Schio e in particolare nel radiomobile, ossia in giro per le sue strade, in modo che la polizia locale abbia più tempo per i suoi compiti classici. Scarpellini teme che io lo voglia mandare via? Niente di tutto questo, ci siamo anche sentiti e spiegati rispetto a queste voci che giravano in città. E’ stato un colloquio molto cordiale e lui è un professionista in gamba. A breve la Regione pubblicherà un bando per la formazione degli agenti della polizia locale e sarà una grande opportunità per Schio. Io credo comunque che perdere il comando della polizia locale non sia stato un bene”.

Rispetto al tema degli anziani e della popolazione più fragile, specie quella che vive in centro, Tisato torna sull’idea di un urbanista da fuori che aiuti l’amministrazione ad interpretare e a dare risposte ai cambiamenti a cui la popolazione va incontro (“chiamare professionisti esterni per progettare la città era una modalità tipica del centro sinistra scledense e devo ammettere che era un buon modo di amministrare”). Fra le proposte concrete, suggerisce di portare gli uffici tecnici comunali alla caserma Cella, “ma non sono cose che può decidere un sindaco, serve un esperto che analizzi i bisogni presenti e futuri e proponga delle soluzioni”.

Punta molto alla lotta al degrado e a ritiene che “un centro dignitoso non abbia le auto, ma a questo risultato occorre arrivarci insieme con i commercianti, devono essere loro a comprendere e chiedere questo passaggio, non può essere imposto”. Una delle zone che le sta più a cuore è piazza Almerico da Schio: “L’altro giorno è caduta una vetrata e solo per fortuna nessuno si è fatto male. Nei condomini vi sono persone abusive che vivono nelle soffitte: gli anziani sono intimoriti ed è necessario affrontare questo problema alla radice, con le verifiche del caso e impedendo a queste persone di stare dove non hanno diritto”. Infine sull’Ulss Pedemontana, ricorda che Zaia non la voleva, “ma per me va bene. Quando parlo con l’assessore regionale Lanzarin mi ricorda che all’ospedale di Santorso vi sono attrezzature d’avanguardia, però noi dobbiamo avere fiducia e rispetto verso il nostro ospedale, e le relazioni con i referenti politici in tema di sanità sono fondamentali”.