Elezioni, lo scout Dalla Vecchia: “La mia esperienza amministrativa a servizio di Schio”

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“Decisi di mettermi in gioco nella vita amministrativa di ritorno da un campo scout. Il mio impegno pubblico affonda le radici lì, nel mondo Agesci, dieci anni fa. Sono diventato consigliere comunale nel 2009, amministrazione Dalla Via, per tre anni ho fatto anche il capogruppo”. Leonardo Dalla Vecchia, candidato della coalizione di centro sinistra a Schio è “periferico”: è cresciuto e vive alle Piane, una realtà di 300 anime, dove abita con la moglie (pure scout) e i figli: “Vivere in periferia consente di avere uno sguardo diverso, ti porta ad avere un’attenzione particolare ai problemi legati alla vita nei quartieri”.

Di professione fa il manutentore di caldaie a gpl per un’azienda che ha una delle sedi a Romano d’Ezzelino, “un lavoro in autonomia che ha consentito a me e a mia moglie di gestire al meglio la crescita dei nostri figli”. A disposizione della città mette la sua esperienza amministrativa, “con quello spirito di servizio che caratterizza tutta l’esperienza scout”.

In merito alla campagna elettorale e ai suoi esiti dice di essere “sereno” e del percorso che dopo lunghi confronti e alterne vicende ha portato il centro sinistra a proporsi unito – comprendendo anche Coalizione Civica che aveva già espresso un candidato sindaco a dicembre nella figura di Giorgio De Zen – racconta che il dialogo non è mai venuto meno: “Non c’era fisicamente il tempo per fare le primarie e alla fine quando io e Giorgio ci siamo incontrati e confrontati, ci siamo trovati in sintonia ed è nato il ticket. Ha vinto il senso di responsabilità”.

Tra i punti che caratterizzano un programma che definisce “di grandi scelte e grandi progetti”, c’è l’idea di far tornare la città attrattiva e inclusiva, con un’alta capacità di integrazione: “per noi una parte del Faber Box deve ospitare un politecnico che dia risposte alle esigenze occupazionali delle aziende che non trovano tecnici; occorre poi rifare piazza Statuto e individuare nuove modalità di trasporto, rendendo la zona della stazione dei treni uno spazio intermodale”. Per i quartieri ritiene serva creare punti di aggregazione per affrontare il tema della solitudine delle persone. Infine sulla sanità sottolinea che “Schio deve diventare di nuovo il motore dell’Alto Vicentino e occorre puntare spediti sullo scioglimento dell’Ulss Pedemontana e l’approdo ad un’Ulss provinciale. La sanità deve essere di qualità e pubblica”.