Centro antiviolenza, cambia la gestione. Aumentano le richieste di aiuto fra le under 30

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242 segnalazioni nel 2024, delle quali 27 emerse attraverso il “codice rosa” previsto in pronto soccorso a Santorso. 171 prese in carico, fra i quali 42 nuovi casi negli ultimi quattro mesi. Sono i numeri del Centro Antiviolenza (Ceav) Sportello Donna “Maria Grazia Cutuli” di Schio, resi noti in occasione dell’annuale appuntamento della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Le prese in carico riguardano principalmente le donne in età adulta, ma colpisce l’aumento di richieste di aiuto da parte di donne giovani: ben 24 quest’anno, quelle con età fra i 18 e i 30 anni. Quanto alla provenienza, a chiedere aiuto nel 65,5% dei casi sono donne italiane e il 61% persone da fuori Schio. La casa rifugio (con indirizzo protetto) quest’anno ha ospitato finora tre donne e quattro bambini.

Il cambio di gestione
Il Centro e lo sportello scledensi,infatti, sono un riferimento per tutto il territorio dell’Alto Vicentino e fra i pochissimi (finora) a titolarità e con personale dipendente del Comune. Una situazione che dall’estate è cambiata: Ceav e sportello infatti sono ora gestiti nella forma della coprogettazione fra pubblico e privato sociale, nel caso specifico la cooperativa sociale Samarcanda. “Una scelta che ci è stata imposta dall’Intesa Stato-Regione del 2022 e che per il Comune di Schio non comporta alcun arretramento su questo campo, anzi abbiamo previsto a bilancio specifiche risorse economiche aggiuntive” spiega la sindaca Cristina Marigo. La nuova equipe è composta da una psicologa esperta in etnoclinica, un’assistente sociale, un’educatrice, mediatrici culturari, avvocate e volontarie. A coordinare il team è Alessandra Turcato, con il supporto della psicologa Cristiana Piazzo.

La copregettazione
Nella scorsa primavera il Comune di Schio ha attivato un percorso istruttorio partecipato e condiviso che ha utlizzato lo strumento della co-programmazione, finalizzato a sviluppare, all’interno di una cornice strategica condivisa, le priorità sul tema del contrasto alla violenza sulle donne. A seguito di tale percorso e considerata l’impellente esigenza di adeguamento alla normativa nazionale, per poter avere ancora nel territorio il Centro Antiviolenza e per poter accedere ai finanziamenti regionali e statali, è stato attivato nei mesi di giugno e luglio un percorso di co-progettazione, che ha portato alla definizione del nuovo assetto organizzativo sia del Centro che della Casa Rifugio.
“Insieme – spiega Marigo, che ha anche il referato ai servizi sociali – abbiamo sviluppato un modello di servizi che risponde in maniera personalizzata ai bisogni delle donne vittime di violenza, tenendo conto delle diverse condizioni, come la violenza psicologica, fisica, economica, o la presenza di minori. Il modello vuole garantire che ogni donna possa ricevere un intervento su misura, che affronti la complessità delle situazioni di violenza e che favorisca il loro recupero e la loro autonomia. Avrà flessibilità operativa, competenza specializzata, risorse aggiuntive e volontariato, consentirà maggiore rapidità decisionale e una gestione più snella”.
L’amministrazione, insomma, seppur nella sfida normativa e organizzativa (che al momento prevede anche una fase di transizione di 18 mesi) mantiene la titolarità dei due centri, sviluppando però la sinergia con gli enti del terzo settore e l’Ambito Territoriale Sociale.

Le perplessità delle minoranze
La nuova operatività, iniziata a settembre, aveva sollevato le perplessità delle minoranze in consiglio comunale.”Questo Ceav – aveva commentato in una nota il consigliere di Coalizione Civica Carlo Cunegato – a differenza di quasi tutti gli altri del Veneto è stato un servizio pubblico, gestito da due psicologhe dipendenti del Comune di Schio e finanziato dalla Regione. Oggi il servizio è stato interamente esternalizzato. Abbiamo molta stima per la cooperativa Samarcanda, di cui riconosciamo qualità e valore, ma crediamo rimanga il problema a monte: un servizio che era stato voluto pubblico, alla stregua di altri uffici alla persona,  ora perde le sue dipendenti comunali, che si occuperanno in part time della parte amministrativa. Rimaniamo dell’idea che la strategia della co-progettazione e della co-programmazione siano una esternalizzazione mascherata”.

25 novembre: gli eventi
Anche quest’anno il Centro Antiviolenza di Schio promuove e coordina un tavolo di lavoro con le associazioni del territorio, le scuole superiori e gli sportelli Donna di Malo, Marano e Thiene.  In particolare, sabato scorso al Faber Box si è tenuto un focus sulla violenza di genere fra gli adolescenti e le coppie giovani, un fenomeno emergente come ben ricorda anche il femminicidio di Giulia Cecchettin nel veneziano, esattamente un anno fa. La teen dating violence si manifesta infatti in modo diverso rispetto alla violenza tra adulti: da una ricerca di Save The Children del febbraio di quest’anno è emerso come il 30% delle ragazze e dei ragazzi pensi che la gelosia sia un segno d’amore e il 26% ritiene che in una relazione intima il partner possa chiedere di rinunciare a certe amicizie o contesti che lo possono infastidire. I giovani stessi faticano, insomma, a riconoscere la problematicità della violenza che viene così sottovalutata e normalizzata.

Gli appuntamenti in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne hanno visto anche la presentazione (in forma di narrazione-spettacolo) del libro “Dove sei madre” di Raffaella Calgaro e la partecipazione al progetto nazionale Viva Vittoria: le scuole secondarie di secondo grado cittadine sono state invitate a realizzare, a ferri o ad uncinetto, uno o più quadrati di dimensione 50X50 centimetri, aggiungendo la propria firma. I quadrati verranno poi cuciti con un filo rosso per formare coperte di un metro di lato che, affiancate le une alle altre, copriranno gli spazi esterni del Faber Box durante il mese di novembre 2025. Infine, grazie alla collaborazione di Ascom e del Centro Aiuto alla Vita è stato realizzato un adesivo di informazione/sensibilizzazione sul tema, che sarà esposto nei negozi che aderiranno alla proposta.