Compra la chitarra elettrica on line, ma è una truffa. La polizia locale individua l’autore

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Una chitarra elettrica analoga a quella vendita in maniera truffaldina

Uno strumento musicale moderno e di marca messo in vendita on line a prezzo conveniente non può che far gola a qualsiasi appassionato del genere. Ma a volte, come testimoniato suo malgrado dall’esperienza vissuta da un uomo di Schio, dietro all’offerta apparentemente imperdibile si nasconde un pugno di mosche. Un 46enne scledense ha presentato formale denuncia nei confronti di un 45enne milanese, identificato in A.R., ad oggi presunto artefice di un raggiro configurabile come reato di truffa aggravata.

Attraverso un sito web specializzato nella compravendita di materiali per la musica e strumenti assortiti, i due protagonisti della vicenda ricostruita dalla polizia locale di Schio lo scorso 31 dicembre 2019 avevano concluso una trattativa. Ancora una volta attraverso il canale Telegram, spesso utilizzato in maniera impropria, con oggetto una chitarra elettrica Ibanez RGA 321, ceduta “sulla parola” al vicentino per la cifra concordata di 370 euro. Denaro versato regolarmente attraverso bonifico bancario il successivo 6 gennaio 2020, come da atti raccolti dal consorzio Alto Vicentino. Transazione conclusa con inevitabile pagamento anticipato, quindi, e non restava che attendere il pacco in arrivo dalla Lombardia per iniziare a strimpellare la chitarra tanto desiderata, probabilmente considerata un vero e proprio “affare”. Che, però, non è mai arrivata a destinazione.

Successive verifiche hanno accertato che il venditore, un 45enne residente a Peschiera Borromeo in provincia di Milano, oltre ad essersi volatilizzato dal portale web e della piattaforma di messaggistica Telegram, in passato si era già reso protagonista di fatti illeciti analoghi. A questo punto al malcapitato “chitarrista” scledense non è rimasto che suonare solo al campanello della sede della polizia locale, raccontando nei dettagli agli agenti il raggiro subito e avviando il procedimento con la denuncia. Grazie alla collaborazione con i colleghi milanesi, il truffatore è stato identificato e rintracciato nonostante il valzer di residenze fittizie dichiarate dall’indagato, che finora si è ben guardato da restituire il maltolto.