Cristina Marigo, un anno da sindaca: “La responsabilità non mi spaventa. Lavoriamo insieme, non contro”


24 giugno 2024: dopo un incarico di dieci anni come assessore alle Politiche Sociali, e cinque anni in qualità di vicesindaco, Cristina Marigo viene eletta prima sindaca di Schio. Ormai un anno è trascorso da quella storica data, e per l’inquilina di palazzo Garbin è tempo di redigere un bilancio dei suoi primi dieci mesi di mandato. Un rendiconto che la prima cittadina scledense ha “stilato” sfruttando l’opportunità offertale dalla chiacchierata con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni della rubrica di Radio Eco Vicentino “L’Eco dei Comuni“.
“Stiamo lottando – scherza Marigo -. Elmetto in testa e via che si va”. Battute a parte, la prima cittadina non nasconde la sua soddisfazione: “Sta andando bene. Portiamo avanti molte progettualità e abbiamo tante idee”. Tuttavia, sottolinea, “il problema è riuscire a reperire i soldi”. Le sfide connesse al suo incarico, comunque, non la intimoriscono: “Non ho mai avuto difficoltà a prendermi la responsabilità di fare le cose, anzi. È molto complesso però. Perché i settori sono tantissimi, perché si ha a che fare ogni giorno con difficoltà che non erano state preventivate e perché le novità normative ti mettono k.o.”.
“Non pensavo certo che sarebbe stato semplice fare il sindaco – continua Marigo -. Però mi sono resa conto che c’è una sorta di alleanza per cui qualsiasi virgola fuori posto diventa una caso politico. Questa cosa la trovo abbastanza esagerata. Anche se fa parte della dialettica politica, io preferirei che ci concentrassimo sui temi veramente importanti. Avendo la responsabilità di non strumentalizzare determinate questioni. Non credo che si faccia il bene della comunità passando messaggi negativi. Magari è vero quello che viene lamentato. Ma allora lavoriamo insieme, e non contro”.
E una delle più accese polemiche con le quali la sindaca ha dovuto confrontarsi, riguarda la nomina dell’assessore alla Cultura come presidente della Fondazione Teatro Civico. Una decisione, dichiara Marigo, presa “perché volevamo rendere la Fondazione più vicina al Comune. Era un bisogno che avvertivamo da anni. E non perché ci siamo trovati male con il predecessore, che ha condotto la presidenza in maniera impeccabile. Però ci piaceva l’idea che il Comune di Schio intervenisse un pochino di più sulla cultura della città. E ho pensato che Marco Gianesini, persona di grande moderazione e cultura, che ha relazioni di ogni tipo con il mondo, fosse la persona giusta. Questo è stato il motivo. Né più né meno”.
Anche la scelta di continuare a mantenere stalli di parcheggio nella rinnovata piazza Statuto non è stata immune da critiche e ironie social: “Anche a me piace l’idea di una piazza totalmente vuota – risponde la sindaca -, e non escludo che in futuro ciò possa accadere. Però in questo momento, soprattutto per sostenere il commercio, abbiamo pensato che fosse più importante dare questa risposta. La piazza è totalmente complanare, ed un giorno, qualora la popolazione fosse pronta e le norme sulla circolazione lo prevedano, potremo aprirla solamente ai pedoni. Però, in questo momento storico, abbiamo preferito prenderci un impegno con coloro che lavorano nel centro della città portando avanti questo progetto”.
Gabriele Silvestri
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