Cunegato: “Nel Veneto dell’autonomia, il centrodestra sceglie il candidato nella ‘Roma ladrona’”

Che ci fosse qualche nota stonata nella coalizione veneta del centro destra al governo era chiaro, ora la denuncia di Carlo Cunegato, candidato scledense al Consiglio regionale nella lista Alleanza Verdi e Sinistra palesa una incoerenza che mette a confronto le istanze del Carroccio autonomista e la coesistenza al governo con il partito statalista Fratelli d’Italia: “Nel Veneto dell’autonomia, il centrodestra sceglie il candidato nella Roma”. Quella Roma che la Lega un definiva “ladrona”.
Il Veneto tassello di un puzzle
“La destra non ha ancora un candidato, non ha un progetto, non ha un programma. Il Veneto è solo il tassello di un puzzle più complesso per la coalizione politica e il futuro dei veneti non conta nulla. Un futuro che sarà da improvvisare, visto che non c’è un programma elettorale e che verrà deciso a Roma, non in Veneto. E non si tratta solo del candidato, per il quale si doveva aspettare prima l’esito del voto nelle Marche e ora quello delle elezioni in Calabria, La destra non ha un programma e non ce l’avrà, perché queste cose si fanno con un lavoro di almeno un anno, non di due settimane. La destra non esprime nessuna idea sul futuro della regione. Nessuna parola sulla privatizzazione della sanità che colpisce al cuore il principio dell’universalità della cura, per cui le persone con redditi bassi non si curano più. Nessuna parola sul crollo da due anni della manifattura veneta, sulla perdita del 16% del potere d’acquisto dei nostri salari, sull’impoverimento dei veneti. Nessuna parola sulla politica del riarmo, voluta dal loro governo che sottrarrà 70 miliardi dai servizi dei cittadini, per spese in armi e difesa. Nessuna parola sul bilancio di 15 anni di governo Zaia per cui il Veneto è precipitato dal 46esimo al 76esimo posto nelle regioni europee per Pil Pro capite, superato l’anno scorso dalla Emilia-Romagna.

Altro che “Veneto ai veneti”, “Autonomia” e “Basta Roma ladrona”
Di autonomia non se ne parla più da un pezzo eppure pare che i veneti, che al referendum del 2017 avevano votato un corale “sì” a quell’autonomia vista come la possibilità di tenere una buona fetta di guadagni in terra veneta, non ci facciano neanche caso.
“Altro che “Veneto ai veneti”, altro che autonomia differenziata, altro che “Basta Roma Ladrona”. Alla fine, con buona pace dei veneti, la destra veneta non solo, pur essendo al governo da tre anni, non ha fatto e non farà l’autonomia che ha promesso e incitato a votare, ma è talmente autonomista, che lascia si decida tutto a Roma”, continua Cunegato.
E’ boom di giovani veneti che migrano all’estero o in altre regioni
Non saranno i numeri dell’esodo di massa di inizio ‘900, ma sono sempre di più i giovani che emigrano all’estero dal Veneto. “Dal centro destra non c’è nessuna parola sulla emorragia di giovani veneti che fuggono all’estero e nelle altre regioni. Negli ultimi 12 mesi il Veneto è la prima regione per emigrazione in rapporto alla popolazione – conclude Carlo Cunegato – Emorragia di giovani è emorragia di futuro. Perché? Siamo la quarta regione per Pil pro capite e la nona per salari. Se non li paghi i giovani se ne vanno”.