Gatto fucilato a Schio dietro al parco canile: confessa un cacciatore. Denunciato in procura

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La segnalazione al nucleo guardie zoofile di Vicenza è arrivata verso la metà di ottobre direttamente dalla Presidente della sezione Enpa di Thiene/Schio, Federica De Pretto, che è intervenuta sul posto: la carcassa del povero gatto domestico bianco e nero è stata trovata grazie al fiuto di un cane in passeggiata, occultata da un po’ frasche e residui di soia. La zona è quella retrostante il canile municipale di Schio.

I raggi X hanno confermato che il gattone era morto a causa di una fucilata sparata da un fucile da caccia, a una distanza probabilmente inferiore ai 15 metri, questo ha dato altri elementi per le indagini delle Guardie Zoofile che si sono concentrate sul cacciatore che occupava quel capanno.

Domenica mattina le Guardie Zoofile dell’Enpa, l’ente Nazionale Protezione Animali, si sono presentate presso il domicilio del cacciatore sospettato, un ottantenne. L’anziano, da quello che è emerso, inizialmente avrebbe tentato di negare, salvo poi confessare l’animalicidio accampando delle attenuanti. Nelle prossime ore la comunicazione di reato sarà depositata alla Procura della Repubblica e il cacciatore dovrà rispondere del reato di uccisione di animale, punito con l’art. 544Bis (reclusione da quattro mesi a due anni).

Il micio insomma si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. “Si nota purtroppo ancora una volta che questa categoria di persone non cambia – commenta Renzo rizzi, coordinatore delle guardie zoofile – e nonostante l’età sembra che la saggezza non venga mai acquisita. Come si fa a non avere nessun rispetto delle regole in questo modo, ammazzare degli animali protetti, di proprietà di qualcuno, semplicemente perché potrebbero dare fastidio alla propria attività ludica? Non pensano minimamente che quell’animale fucilato è di una famiglia che spesso lo considera uno di loro, un loro caro amico di cui ogni giorno attendono il rientro e che si preoccupano costantemente perché stia bene”.