Il Calcio Schio si rinnova: nuovo assetto con Baio, Cunico e Briaschi. Target giovanili e serie D


Si apre oggi una nuova epoca per il Calcio Schio, prendendo a prestito le stesse parole espresse questa mattina in Sala Consiliare di Palazzo Garbin, nel cuore della città, adornata dai colori giallorossi per la presentazione del progetto triennale in partenza dalle parti dello stadio De Rigo di Magré e dei nuovi ingressi nell’organigramma del club sportivo.
A tracciare il nuovo orizzonte, certamente ambizioso ma che vuole ergersi dalle fondamenta e non sui proclami, è lo stesso presidente Devis Vallortigara coadiuvato dai puntelli di un Calcio Schio che si rinnova dopo la posa di una “prima pietra” imprescindibile, vala a dire il mantenimento della massima categoria regionale, l’Eccellenza.
Si parte da qui, infatti, da un 8° posto (in coabitazione con l’Oppeano) nel girone A e quindi da una salvezza acciuffata grazie a quattro vittorie (tutte di misura) nelle ultime apparizioni casalinghe dell’annata 2024/2025. E dalla volontà di dare una spinta decisa e mirata a uno Schio che si propone esplicitamente come polo altovicentino del pallone, sia guardando al vivaio che alla prima squadra. Per chi mastica pallone nel mondo del calcio dilettantistico, è ben noto che un po’ dappertutto la retorica dell’investire su giovani e settore giovanili il più delle volte si traduce nel classico “tanto fumo e poco arrosto”. Ma il patto con Alto Academy illustrato in anteprima in Municipio rappresenta un indizio concreto della volontà concreta di dar seguito con i fatti alle parole.
Il progetto complessivo si snoda nei tre prossimi anni, da intendersi come stagioni sportive. Per quanto riguarda gli “over” il piano prevede un consolidamento in Eccellenza nell’annata ventura (2025/2026), strutturando una spina dorsale di una squadra che poi punterà nelle successive due stagioni a conquistare il balzo verso la serie D. Che manca ormai da una trentina d’anni alla piazza giallorossa, tempi in cui l’attuale assessore allo sport Munarini, tra l’altro difendeva i pali nel ruolo di portiere.
Per quanto concerne lo staff di collaboratori e direttori d’area di gestione a lavorare nella gestione e promozione, ad affiancare il presidente (dal 2011) Devis Vallortigara ci sarà Filippo Costabeber. Nel ruolo di direttore sportivo l’ex calciatore professionista Alberto Briaschi, direttore tecnico Enrico Cunico e in panchina si annuncia il ritorno di Stefano Pozza, giovane tecnico (38 anni) già allo stadio De Rigo per due stagioni in panchina, di ritorno dopo l’esperienza alla Godigese. Altro puntello della società è Luciano Ferracin, vicepresidente e anima delle “Vecchie Glorie” del Calcio Schio, insieme ad altre figure che lavorano nel dietro le quinte. Infine, l’ingresso di Paolo Baio, fondatore di Alto Academy a Marano, come coordinatore del settore giovanile. Con i poli sportivi di Valle Agno e Zanè ad aggiungersi all’intesa raggiunta.
Tra chi ha preso la parola nel corso della presentazione ufficiale e istituzionale, per il settore senior spiccano le parole del tecnico e figliol prodigo Pozza, che ha vissuto per un periodo di circa 10 anni proprio a Magré a due passi dallo stadio. “So bene cosa significa il calcio per la città di Schio – ha spiegato -, e conosco bene le ambizioni del direttivo. Torno in un contesto sportivo in cui si vogliono fare le cose nel migliore dei modi. Una promessa da fare ai tifosi? Garantire massimo impegno e determinazione in modo che il tifoso che viene allo stadio si veda rappresentato al meglio da ciascun membro della squadra che scende in campo”.
Sul fronte junior è Paolo Baio l’incaricato a tracciare la visione concordata con il presidente del Calcio Schio. “Da parte nostra – così Baio – la volontà è di mettere in pista un progetto integrato di settore giovanile, in altre parole una filiera. Valorizzare i talenti del territorio e alzare l’asticella, con un approccio che nulla abbia da invidiare ai vivai del calcio dei pro. Con lo Schio si apre un’era completamente diversa, son valori importanti e con la speranza di giungere presto in serie D, una categoria a cui mirare prima di tutto perché qui i giovani si possono valorizzare davvero. Poi una seconda squadra competerà in Prima categoria per impiegando quei giovani calciatori non ancora pronti”.
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