Il centro sociale Arcadia “rinomina” tre vie nel Giorno della Memoria. Blitz notturno

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Cartelli rinominati a Schio nella serata di lunedì 27 gennaio

Si potrebbe definire come “blitz toponomastico” quello messo a segno nella tarda serata di ieri da simpatizzanti del Csa Arcadia di Schio, che hanno apposto degli adesivi su tre cartelli stradali indicanti altrettante vie cittadine. Un gesto tanto concreto quanto ideologico, elaborato al fine di “rendere omaggio ai Martiri Scledensi caduti nel campo di concentramento di Mauthausen” come si legge in una nota di rivendicazione diffusa stamattina, e “mettere una toppa alla vergognosa decisione dell’amministrazione comunale di non installare le pietre d’inciampo a ricordo dei deportati“. L’atto è stato compiuto lunedì sera, nella data significativa del 27 gennaio, dedicata al Giorno della Memoria.

In attesa della reazioni ufficiali da parte di amministratori e rappresentanze politiche locali, via social è già iniziato il valzer di polemiche tra sostenitori che plaudono all’iniziativa e chi punta il dito accusando i responsabili di vandalismo. Nel mezzo le critiche ponderate con l’invito a portare avanti l’istanza attraverso i canali istituzionali, oltre che leciti. A venire “coperte” le vie Pecori Giraldi, Pettiti di Roreto e Andrea Graziani, sostituite con via della Resistenza, Martiri di Mauthausen e via della Libertà. Gli adesivi sovrapposti ricalcano grafica, colori e perfino il font utilizzato nelle scritte originali. 

Riportiamo integralmente il comunicato di Csa Arcadia, attaccato nelle scorse settimane dal consigliere scledense di minoranza Alex Cioni, che ha proposto l’assegnazione degli spazi concessi al gruppo – la sede si trova in via Lago di Tovel – alla Pro Loco di Schio.

“In occasione della Giornata della Memoria siamo voluti intervenire per rendere omaggio ai Martiri Scledensi caduti nel campo di concentramento di Mauthausen, intitolando loro tre vie della nostra città e andando così a mettere una toppa alla vergognosa decisione dell’amministrazione comunale di non installare le pietre d’inciampo a ricordo dei deportati. Non abbiamo scelto a caso le strade da rinominare. A Schio esistono infatti tre vie dedicate ad altrettanti criminali che durante la prima guerra mondiale si distinsero per aver fatto fucilare numerosi soldati che rifiutarono di prendere parte alla tragedia del fronte: Pecori Giraldi, Pettiti di Roreto ed il generale fascista Andrea Graziani. A testimonianza dell’animo antifascista della nostra città ora quelle tre strade si chiamano rispettivamente: Via della Resistenza, Via Martiri di Mauthausen e Via della Libertà!”