Pecore al centro tecnico Morosini. Gonzo “Una vergogna”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Foto Vicenza Calcio

Fa malissimo al cuore dei tanti tifosi vicentini l’istantanea scattata qualche giorno fa al vecchio centro tecnico sportivo di Isola Vicentina intitolato a Piermario Morosini, diventato sede transitoria di un gregge di pecore in transito.

Un’immagine che riassume perfettamente lo stato di quello che sarebbe un centro tecnico di primissimo livello, che ha la sfortuna di essere ancora legato alla storia del vecchio (e fallito) Vicenza Calcio, rinato quest’anno sotto la gestione di Renzo Rosso, che però ha scelto di non utilizzare più il Morosini come centro di allenamento della squadra. Di qui l’inevitabile destino di decadenza per un impianto enorme, difficile da riqualificare e restituire alla comunità, le cui sorti sono affidati alla procedura fallimentare della società proprietaria. Riqualificazione per la quale si sta spendendo con appelli e azioni il sindaco di Isola Francesco Gonzo, per ora senza risultati.

“Per il Morosini, nel quale il Vicenza Calcio delle precedenti gestioni si è allenato per anni, ho sempre risposto che la mia speranza è che non diventi un campo di patate – ha scritto amaramente Gonzo – però, sinceramente, mai avrei pensato che sarebbe potuto diventare un pascolo per greggi! Ora, per dimenticarcene del tutto di questo Centro Sportivo, manca solo che qualcuno venga a prendersi l’insegna, ma solo quella. Perché la vergogna, resta comunque”.

A chi gli chiede come il comune possa intervenire per salvare un patrimonio pubblico dallo sfacelo, Gonzo risponde così. “Il Comune non può acquistare l’area perché a) costa troppo, b) comunque la legge lo impedisce, c) siamo interessati esclusivamente alla palestra, al massimo anche agli altri due edifici, d) il Comune ha già possedimenti accanto. Oltretutto la procedura di fallimento non consente (ancora) lo spezzettamento: o tutto o niente. Ricordo che i campi da calcio non fanno parte della procedura – ha concluso – la speranza è l’ultima a morire e io non vedo l’ora di stringere la mano, da sindaco o da cittadino, a quell’imprenditore lungimirante che acquisirà l’area dove oggi c’è un centro tecnico abbandonato ma le cui potenzialità sono enormi per ricreare un contesto sostenibile per Isola Vicentina, in cui, auspicabilmente, pubblico e privato collaborino concretamente”.