Pro Malo, è bufera: decade il direttivo. Accuse di irregolarità e norme di sicurezza ignorate

Una passata edizione del Carnevale di Malo

Più che uno scossone, è un vero e proprio tsunami quello che ha spazzato via i vertici della Pro Malo: undici consiglieri su quindici hanno rassegnato le dimissioni, determinando la decadenza automatica del consiglio direttivo, come previsto dallo statuto dell’associazione. Si apre ora una fase commissariale, in attesa di nuove elezioni. Cresce, intanto, l’agitazione per le sorti di uno dei Carnevali più famosi del Veneto e non solo.

Che il clima interno all’associazione fosse teso, era noto da tempo. Già lo scorso luglio si erano dimessi la presidente Aida Abennay e il segretario Fabio De Vicari, seguiti dalle consigliere Cristina Dircetti e Gaetana Zuccato. Tuttavia, quanto accaduto nell’ultima riunione ha segnato un punto di non ritorno. Ad innescare la crisi sarebbe stato un documento presentato dai consiglieri Aldo Sampaolesi e Alexandros Zachos al revisore dei conti Giuseppe Bernardelle, contenente una serie di segnalazioni. Il revisore ha risposto con una relazione dettagliata, che ha esaminato punto per punto le criticità sollevate. A seguito di questo confronto, la maggioranza dei consiglieri ha deciso di lasciare l’incarico.

“Abbiamo evidenziato una situazione che, a nostro avviso, presentava gravi criticità. Dopo un confronto acceso, la maggior parte dei consiglieri ha scelto di dimettersi – dichiara Zachos più intenzionato che mai ad andare a fondo e pretendere chiarezza – avevamo intenzione di proporre un nuovo presidente per andare avanti, ma ciò non è stato possibile”. E secondo quanto riferito dallo stesso Zachos, le irregolarità non si limiterebbero alla gestione economica e amministrativa – con una tenuta contabile definita quantomeno “approssimativa” e decisioni discutibili, come l’abolizione del ticket d’ingresso – ma riguarderebbero anche aspetti legati alla sicurezza del Carnevale.

In particolare, Zachos avrebbe segnalato che “non tutti i requisiti tecnici e normativi previsti per la sicurezza dei carri allegorici sarebbero stati rispettati”. Tra le criticità, vi sarebbero presunte carenze nella documentazione obbligatoria, nella verifica strutturale dei mezzi e nell’adozione delle misure atte a garantire adeguata protezione per il pubblico e i partecipanti. Mancanze che, se confermate, potrebbero configurare un rischio per l’incolumità durante la manifestazione di un evento solitamente animato da migliaia di presenze. E ancora l’accusa di presenze “esterne” di persone non tesserate presenti alle assemblee, fino agli “avvertimenti” che-  concludono i due consiglieri promotori dell’esposto – sarebbero stati ignorati anche dall’amministrazione comunale. Una riunione difficilmente dimenticabile, una macigno su uno dei fiori all’occhiello maladensi: presente anche il presidente provinciale dell’Unpli, Antonio Chemello che ha spiegato come ora si dovrà attendere la nomina di un commissario che guiderà l’associazione fino alla convocazione di una nuova assemblea elettiva, prevista nei prossimi mesi. Un’incertezza che pesa soprattutto sull’organizzazione dell’evento più “incriminato”, quel Carnevale, simbolo della Pro Malo e tra i più noti del Veneto. La manifestazione, che richiede mesi di preparazione, potrebbe subire ritardi o cambiamenti significativi. Nelle ultime edizioni, il Comune aveva già affiancato l’associazione nella gestione dell’evento.

E sul futuro della Pro Loco è intervenuto anche il sindaco Moreno Marsetti, che ha espresso preoccupazione per la situazione, ma anche fiducia nella capacità della comunità di reagire. Il primo cittadino ha ribadito la necessità di evitare divisioni e strumentalizzazioni politiche, auspicando un rinnovamento basato sulla collaborazione e sull’impegno condiviso: “Il Carnevale si farà comunque – ha assicurato Marsetti – i carristi e tutte le parti coinvolte, ne sono convinto, manterranno viva questa tradizione con passione e responsabilità”. Il sindaco ha inoltre invitato cittadini e volontari a partecipare attivamente alla rinascita dell’associazione, sottolineando che la Pro Loco è un patrimonio di tutti e che solo con uno sforzo collettivo sarà possibile restituirle forza, passione e futuro. Non prima, però, di aver archiviato la vicenda. A meno di nuovi colpi di scena.

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