Pfas nella Spv, Guzzonato: “Ci dicano che rischi ci sono”. Ecco i 21 siti di stoccaggio


È stato fra i primi amministratori a chiedere chiarimenti e torna a farlo ora, all’indomani della chiusura delle indagini della Procura di Vicenza, che vede indagate 12 persone ai vertici della Spv e del consorzio Sis per l’uso di Pfba nelle gallerie della Superstrada Pedemontana Veneta.
Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino, non nasconde la sua preoccupazione per la cava Vianelle, uno dei siti che nel vicentino hanno accolto terra e roccia da scavo provenienti dai cantieri delle gallerie Spv. Già a fine agosto aveva chiesto chiarimenti e provvedimenti ad Arpav, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente.
“Si faccia chiarezza”
“Attendiamo di conoscere nel dettaglio gli esiti di questa inchiesta – commenta il sindaco di Marano Vicentino –. Ora serve che venga fatta chiarezza sulla situazione segnalata da Arpav con note ufficiali, dove si legge che il materiale proveniente dai cantieri dei tunnel, e quindi potenzialmente interessato dalla presenza di sostanze inquinanti, è stato depositato in 21 siti del vicentino”.
Si tratta di più di 3 milioni di metri cubi di materiale, come spiega un Decreto del Direttore dell’area infrastrutture della Regione dell’8 agosto 2022. Terreni e rocce trasferiti, oltre che nella cava di Vianelle al confine fra Marano e Thiene, anche in sei cave e impianti a Malo, quattro cave di Montecchio Precalcino, quattro fra Montecchio Maggiore e Arzignano, un impianto di Brogliano, una cava di Villaverla, una a Sarcedo, l’impianto Sis di Colceresa, fino agli impianti Seganfreddo e Sipeg di cui non è specificata la sede. Questo almeno quanto risulta dalla documentazione pubblica. Da capire se questi materiali comprendono solo l’escavato o anche materiali si risulta durante i lavori di costruzione delle gallerie.
Guzzonato spiega di aver avuto modo di confrontarsi con il direttore e i tecnici di Arpav e di constatare la validità del lavoro di controllo e del monitoraggio che è in corso da parte loro in collaborazione con il privato proprietario della cava. “Le preoccupazioni per il futuro però rimangono, soprattutto in virtù del fatto che una buona parte della provincia è zona di ricarica della falda e che non mi risulta siano state rese note le ubicazioni degli altri 20 siti”, aggiunge. La questione, fa capire il primo cittadino maranese, non è tanto che l’elenco sua recuperabile dal Bollettino Regionale, quando che vi sia un’operazione trasparenza e di assunzione di responsabilità da parte della politica regionale e dei dirigenti. Qualcuno che ci metta la faccia, insomma.
“Abbiamo bisogno di informare e rassicurare, spero, la cittadinanza sul fatto che questi siti siano adeguati ad accogliere del materiale potenzialmente pericoloso per l’ambiente, dato che con la pioggia le sostanze come i Pfas possono percolare e raggiungere la falda acquifera dell’Alto Vicentino che sta sotto la Pedemontana vicentina”.
Per Guzzonato, inoltre, “serve con urgenza che gli enti competenti ci dicano quali rischi stiamo correndo di una nuova pesante contaminazione ambientale da Pfas e, soprattutto, quali misure sono state adottate per scongiurarli. Ritengo sia doveroso che gli enti di governo deputati forniscano alla popolazione le opportune informazioni e chiarimenti su una questione, la contaminazione da Pfas, che ha già prodotto danni irreversibili all’ambiente e alla vita delle persone sul territorio vicentino”, prosegue il sindaco.
Il Comune di Marano Vicentino, che assieme a Thiene è interessato dalla presenza della discarica Vianelle, ha chiesto formalmente di poter essere coinvolto nel Tavolo Tecnico assieme agli altri Comuni nei quali sono state smaltite le rocce e terre da scavo contaminate da Pfas. “Le forze politiche presenti in Parlamento si attivino, infine, per la messa al bando definitiva della produzione dei Pfas, altrimenti saremo sempre alla rincorsa della prossima emergenza ambientale”, è l’ulteriore richiesta di Guzzonato.
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