Massiccia retata antidroga della questura, 44 agenti in campo. Arrestato spacciatore

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28 persone identificate, 9 delle quali con precedenti di polizia, 44 fra agenti della questura e polizia locale coinvolti e un arrestato per spaccio di marijuana. Sono questi i numeri di una operazione straordinaria di controllo del territorio messa in atto a Schio ieri pomeriggio e partita da una richiesta del sindaco Valter Orsi all’autorità provinciale di pubblica sicurezza (prefetto e questore), dopo alcune segnalazioni di cittadini legate in particolare alla crescente presenza di persone che sono solite stazionare nei luoghi di aggregazione causando un fisiologico allarme sociale. Un’operazione fortemente voluta dal questore Giuseppe Petronzi e pianificata dalla questura berica. Il  questore di Vicenza Giuseppe Petronzi ha anzitutto disposto un’analisi della situazione, da parte sia degli investigatori della polizia di Stato che della polizia locale. In particolare le forze dell’ordine hanno individuato alcune aree a rischio per lo spaccio di droga, in particolare quella del Castello. Qui il pomeriggio accadeva una vera e propria “presa in gestione” dell’area da parte di un gruppo di persone che, grazie alla posizione dominante del luogo, riusciva a gestire lo spaccio di droga accogliendo i clienti sulle panchine e facendo in modo di eludere i frequenti controlli delle forze dell’ordine.

Un’attività ben concepita e consolidata, che andava avanti da oltre un anno e si basava soprattutto sulla cessione di piccole quantità di stupefacenti, generalmente marijuana, approfittando della legge antidroga, che prevede la lieve entità. Fatto che rende difficile, alle forze dell’ordine, documentare l’effettiva movimentazione di droga a causa della parcellizzazione delle quantità e la frequenza degli scambi. Dopo avere acquisito le necessarie informazioni, il questore ha quindi emesso un’ordinanza di “controllo straordinario del territorio di Schio”, con l’impiego di agenti dell’ufficio immigrazione e coordinata dal dirigente delle volanti. L’operazione è poi avvenuta ieri pomeriggio, utilizzando dieci agenti della questura di Vicenza, quindici poliziotti del reparto Prevenzione Crimine del Veneto con cinque equipaggi, quindici agenti della polizia locale Alto Vicentino di Schio e quattro della polizia locale Nordest Vicentino di Thiene.

Già ieri mattina, però, gli investigatori, armati di videocamere e fotocamere, si erano piazzati nella torre campanaria che sovrasta il Castello e all’interno della chiesa, riuscendo così a documentare l’ingresso di spacciatori e clienti, iniziato già poco dopo mezzogiorno. Per comunicare tra loro e con i colleghi di supporto all’operazione gli agenti hanno usato con successo anche un gruppo whatsapp, che ha consentito loro di non essere individuati con rumori radio.

Alle 14,10 è giunto in zona il capo degli spacciatori, a cui gli agenti hanno affibbiato il nome di “Castel Boy”: ha iniziato ad accogliere i vari “clienti”, prendendo banconote e cedendo la droga che teneva dentro un cellophane trasparente. Alle ore 14,25 gli investigatori della torre campanaria hanno dato il via all’operazione vera e propria, facendo convergere sul Castello tutti gli agenti e creando un fuggi fuggi generale.

Gli agenti in osservazione hanno intanto continuato a tenere d’occhio “Castel Boy”, scorgendolo mentre si avvicinava al muretto del lato ovest e gettava nella boscaglia l’involucro con la droga, che è stato così prontamente recuperato dagli investigatori e costituisce una prova dello spaccio. All’interno c’erano 7,2 grammi di marijuana. Altri 0,65 grammi sono stati poi abbandonati da un cliente in fuga.

E’ stato così possibile identificare lo spacciatore: Jammeh Bakary, gambiano di 30 anni senza fissa dimora, con permesso di soggiorno non rinnovato ma sul cui procedimento pende un ricorso. Sottoposto a perquisizione personale, nella tasca dei pantaloni gli son stati trovati 380 euro in banconote accartocciate, provento dello spaccio documentato dagli osservatori. Per questo il 30enne è stato arrestato e, su disposizione del Ppm Paolo Fietta, è stato portato nella casa circondariale San Pio X di Vicenza.

E’ stato possibile denunciare per concorso anche altre persone che a detta della polizia hanno partecipato all’attività di spaccio, se non altro come semplici vedette: si tratta di quattro maggiorenni, tutti stranieri, dei quali tre richiedenti asilo, e di un minorenne di nazionalità italiana. Le operazioni di controllo del territorio hanno riguardato infatti anche aree di Schio, individuando uno straniero di nazionalità marocchina privo del permesso di soggiorno che, accompagnato in questura, ha ricevuto il decreto di espulsione immediata con accompagnamento alla frontiera. Un nigeriano è stato invece portato al Centro per il Rimpatrio di Bari in giornata.

Il personale della divisione polizia amministrativa della questura ha, infine, controllato anche due sale slot presenti nel territorio comunale di Schio, rilevando a carico di una delle due l’inottemperanza all’ordinanza del sindaco in materia di orari di apertura. La sala verrà quindi sanzionata per via amministrativa.