Nullafacente ma con la “manolesta”: un 36enne arraffava portafogli con l’inganno

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Sono bastati pochi giorni di indagine per risalire all’autore di due furti avvenuti a Schio tra l’11 e il 15 maggio, quando alcuni portafogli erano spariti dagli spogliatoi di un cantiere edile e di un negozio di articoli sanitari. A finire denunciato in Procura, con pesanti indizi di colpevolezza nei suoi confronti, è uno scledense di di 36 anni, volto noto ai carabinieri che hanno condotto le investigazioni del caso. Nullafacente “di professione”, si era introdotto con astuzia nelle due attività, agendo furtivamente per poi sgattaiolare lontano da occhi indiscreti con la refurtiva in tasca. In tutto circa 700 euro.

Per lui doppia denuncia per altrettanti furti avvenuti lunedì 11 maggio in un cantiere di costruzioni in via Monte Novegno, e lo scorso venerdì 22 maggio nel quartiere di SS. Trinità all’interno della “Sanitaria ortopedia Gobbi”. Due blitz che nell’arco di cinque giorni gli avevano  consentito di intascare denaro altrui dopo aver aggirato la sorveglianza dei dipendenti. Lo stratagemma utilizzato nelle circostanze noto consisteva in un presunto appuntamento con i rispettivi titolari o comunque con la richiesta di un colloquio.

Approfittava anche di un solo attimo di distrazione per puntare a spogliatoi o guardaroba dello stesso personale al lavoro, per poi arraffare ciò che trovava, con ovviamente un portafoglio nel mirino. Due le vittime accertate in altrettanti episodi, che detenevano in entrambi i casi una più che discreta quantità di banconote, finite nelle tasche del ladruncolo scledense.

Il quale, agendo a volto scoperto, però, probabilmente già in cuor suo sapeva di non poter farla franca a lungo, vista l’intima conoscenza con le forze dell’ordine della zona in virtù dei precedenti di polizia. Ai carabinieri, infatti, una volta raccolte testimonianze delle dinamiche e descrizioni – perfettamente coincidenti nei due casi – del soggetto, è bastato un confronto per puntare le indagini su di lui. A fornire ulteriori prove, infine, i filmati di videosorveglianza di alcune telecamere sia dell’esercizio pubblico visitato venerdì, che quello della zona di Monte Novegno dove si era aggirato in occasione del primo furto.

L’uomo nato nel 1984 e residente a Schio, S.Z. le iniziali fornite dai militari altovicentini in servizio nella sede di via Maraschin, è tornato subito in libertà dopo la notifica della denuncia e dovrà attendere la chiamata del Tribunale di Vicenza. La refurtiva non sarebbe stata ancora restituita ai legittimi proprietari.