Premiato il lavoro extra durante il lockdown: 200 euro “una tantum” ai dipendenti di Ava

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Una sala controllo dell'impianto di smaltimento con sede A Schio

Un extra fino a 200 euro in busta paga, gradito sia come riconoscimento concreto per il lavoro prestato durante il lockdown sia come simbolo dell’apprezzamento dell’impegno da parte dell’azienda consortile. A destinarlo ai propri dipendenti è la società Ava con sede a Schio – Alto Vicentino Ambiente -, consorzio dei 31 comuni dell’Altovicentino che si occupa di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti. Un “regalo”, se così ci è concesso definirlo, assai gradito per 185 dipendenti che ne beneficeranno a breve.

A premiare lo sforzo dei lavoratori impegnati in un compito non certo agevole ci ha pensato dunque la stessa azienda, riconoscendo l’impegno straordinario offerto dalla propria forza lavoro in virtù del conferimento di mascherine, guanti e tutti i dispositivi necessari alla protezione dal contagio che, di fatto, si sono aggiunti ai normali rifiuti urbani e non. Un capitolo extra rispetto alla normale mole di lavoro che ha raggiunto il suo picco nelle settimane scorse, in piena emergenza sanitaria, ricordando che il bacino di riferimento per il personale di Ava conta circa 180 mila abitanti, per 92 mila utenze.

Famiglie ma anche attività commerciali e produttive dell’Altovicentino e dell’Altopiano dei Sette Comuni. Un periodo quindi in cui i vari incaricati non si sono presi alcuna pausa nè hanno rallentato, anzi, dovendo affrontare una situazione inedita anche nel loro settore. Con il fattore sicurezza da rispettare, inoltre, rivendendo prassi e direttive alla luce delle esigenze di prevenzione.

“Nonostante le difficoltà che, come tutta la popolazione, anche le persone che lavorano in AVA hanno dovuto affrontare – spiega Daniela Pendin, consigliere di Alto Vicentino Ambiente srl -, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti è stato garantito al 100% su tutto il territorio e non è stata nemmeno mai sospesa l’opera di recupero dei materiali che lo permettono. Tutto questo grazie alla professionalità dei lavoratori e ai piani predisposti dai nostri tecnici per rendere il lavoro efficiente e sicuro”.

Da queste considerazioni la decisione di riservare una “una tantum” ai dipendenti che nei mesi di aprile e marzo hanno svolto il servizio nelle loro postazioni di lavoro. Tra loro anche chi ha raccolto i rifiuti delle utenze affette da Covid e in vari focolaio familiari e chi si è occupati della sanificazione degli ambienti. Il compenso marginale sarà parametrato in base alle effettive ore di servizio fino a un massimo di 200 euro appunto.

“In Ava crediamo nel merito – continua Pendin -, per questo abbiamo voluto dare il giusto riconoscimento alla professionalità delle persone che lavorano a servizio dei cittadini e delle imprese di questo territorio, andando oltre quello già previsto dal Decreto Cura Italia”. Vale a dire un bonus di 100 euro ai lavoratori che non operavano in smart working, a condizione che il reddito non superasse la soglia dei 40 mila euro annuali.