Rifiuti, opposizioni critiche: “Solo quattro svuotamenti all’anno per le persone sole”

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Non si placano a Schio le critiche al nuovo sistema di raccolta del rifiuto secco, in partenza il prossimo 1° gennaio 2022. Se ne parla da mesi e sono molti i cittadini che hanno criticato la scelta di utilizzare nuovi grandi bidoni da 120 litri.

Ora ritornano ancora una volta sulla questione le forze di opposizione in Consiglio Comunale, in modo congiunto: Coalizione Civica Schio, Partito Democratico e Gruppo Misto hanno raccolto in particolare i malumori di tante le famiglie composte da una sola persona (molto spesso anziana) che saranno costrette a tenere in casa i rifiuti non differenziabili per tre mesi, dato che son previsti solo 4 svuotamenti all’anno.

“Giovedì 9 dicembre, a venti giorni dall’anno nuovo, quando dovrebbe iniziare il nuovo sistema di raccolta della frazione secca dei rifiuti, – spiegano in un comunicato collettivo – la maggioranza ci ha finalmente comunicato in commissione il prospetto dei conferimenti previsti nella quota variabile di base. Ossia quelli di fatto compresi nella tariffa Tari di base: se dovessero esserci sforamenti rispetto a questi numeri, nell’anno successivo i cittadini si troverebbero da pagare le eccedenze con un costo di 4 euro a svuotamento. Guardando lo schema presentato due dati balzano all’occhio: innanzitutto l’esiguo numero di conferimenti per le persone che vivono sole (che rappresentano il dato più alto tra le utenze, più di 6000 cittadini), ossia solo quattro volte l’anno (il che vuol dire esporre il bidone ogni 3 mesi); in seconda battuta la differenza con i conferimenti di base previsti dal Comune di Marano Vicentino, che adotterà lo stesso passaggio dal 1 gennaio”.

A Marano infatti i conferimenti per i “single” saranno 7 (invece di 4), per le coppie 9 (anziché 6), per le famiglie da 3 persone 12 (invece degli 8 di Schio) e via così. “Si tratta di un terzo abbondante di ritiri in più se non quasi il doppio. Perché – si chiedono le opposizioni – tutta questa differenza? Perché si è deciso di ridurre così tanto il servizio? Saranno quindi i criteri adottati per la scelta a incidere?”. Giorgio De Zen (Ccs), Carlo Cunegato (Ccs), Leonardo Dalla Vecchia (Pd), Giulia Andrian (Pd), Giovanni Battistella (Pd), Valeria Grazian (Pd) e Maura Fontana (Gm) spiegano poi di aver ricevuto nelle scorse settimane segnalazioni di casi limite: “Nostri concittadini anziani che vivono nella nostra casa di riposo a cui però è stato chiesto di ritirare lo stesso il bidone perché l’utenza è attiva. Ovviamente se queste persone negli ultimi anni non hanno conferito rifiuti hanno abbassato la media dei conferimenti delle persone che vivono sole: media su cui, a quanto pare, ci si è basati per decidere i conferimenti compresi nella quota variabile di base”.

“Forse la maggioranza che in questi mesi ha evitato accuratamente di esporsi su questo tema – prosegue il comunicato – non facendo nessun incontro dal vivo (come invece è stato fatto a Marano), dovrebbe quantomeno fare una campagna informativa su questo punto. Altrimenti nel 2023 grande sarà la sorpresa di molti cittadini scledensi che si troveranno a pagare nettamente di più della quota base. Un cittadino che paga una Tari di 120 euro se dovesse conferire 3 volte in più della quota base si troverebbe a pagare il 10% in più di Tari (3 conferimenti a 4 euro l’uno) nel 2023″. “Vorremmo quindi – scrivono ancora nella loro nota – che la maggioranza spiegasse chiaramente alla cittadinanza in modo compiuto l’evoluzione del sistema (non come è stato fatto con i criteri per l’esenzione dal ritiro del bidone, che sono stati continuamente variati e di cui in parte abbiamo dovuto apprendere notizia dalla stampa), perché non si può dire che non si aumentano le tasse quando poi non si comunica a sufficienza i meccanismi che potrebbero portare molti cittadini a spendere in realtà molto di più”.

Cioni: fototrappole contro l’abbandono di rifiuti
Intanto, sempre sul versante dei rifiuti, da registrare la presa di posizione di un altro consigliere comunale, Alex Cioni di SchioCittà Capoluogo, che propone fototrappole per stanare i cittadini che continuamente abbandonano sacchi dei rifiuti nelle vicinanze delle campane in centro storico e nelle aree limitrofe. Un problema che riguarda in particolare i raccoglitori per gli indumenti usati e le campane accessibili con apposita chiave.
Cioni ha presentato infatti all’amministrazione comunale una mozione per “intraprendere assieme agli enti preposti ed eventualmente al gestore del servizio di raccolta dei rifiuti, una valutazione sulla opportunità di collocare dei dispositivi di videosorveglianza come le foto trappole o altri strumenti similari facilmente reperibili nel mercato”.

Secondo l’esponente del centrodestra, si tratta di una problematica che arriva da lontano e che in ragione di questo va affrontata cercando nuovi strumenti maggiormente efficaci per “dissuadere il ricorrente abbandono dei rifiuti per strada e per agevolare si legge nella mozionel’individuazione dei responsabili di siffatti comportamenti illeciti così da procedere con le dovute sanzioni previste dal Regolamento comunale”. “Simili comportamenti – conclude Cioni – vanno censurati e sanzionati in quanto comportano un danno estetico e un aumento della percezione del degrado urbano, oltra a rappresentare un problema di natura igienico-sanitaria. Senza dimenticare che l’abbandono dei  rifiuti, seppur nelle vicinanze delle campane e dei raccoglitori, provoca un disagio non trascurabile nelle operazioni di raccolta da parte degli addetti di Ava”.