Rivoluzione per il ciclo dei rifiuti nel Vicentino: dalla fusione Ava-Soraris è nata Viambiente

Svolta strategica per il futuro della gestione dei rifiuti nel Vicentino. Si è tenuta martedì pomeriggio, 22 ottobre, l’assemblea dei soci di Alto Vicentino Ambiente che ha ratificato la fusione con Soraris, per un matrimonio fra l’Alto Vicentino e la società che si occupa di raccolta e smaltimento per 18 Comuni, da Montecchio Precalcino a Camisano. Si tratta del primo step per la creazione di una società unica a livello provinciale, come indicato nella road map del Consiglio di Bacino vicentino.
Nasce Viambiente Spa
La fusione Ava-Soraris ha l’obiettivo di difendere il controllo pubblico (in house) del servizio integrato dei rifiuti nel territorio, evitando quindi che il servizio sia messo a gara, col rischio di far entrare realtà esterne. Dato che Soraris nelle scorse settimane aveva già votato all’unanimità la fusione, il voto di martedì ha sancito la nascita di Viambiente Spa, società partecipata da 50 comuni (e da 310 mila abitanti) e con un fatturato di oltre 50 milioni. A luglio era stato ufficialmente depositato il progetto di fusione: il rapporto di concambio tra le due società prevede che agli ex soci di Soraris vada l’8% delle azioni della nuova realtà, interamente pubblica e gestita in house.
Il voto: contrari Schio e Torrebelvicino
All’assemblea di martedì si è arrivati dopo il passaggio in tutti i consigli comunali dell’Alto Vicentino, che si sono espressi (per la maggior parte a maggioranza) in favore della fusione, fatta eccezione (come annunciato) per Schio e Torrebelvicino. Favorevole invece il consiglio comunale di Marano Vicentino, territorio confinante con il termovalorizzatore di Ca’ Capretta: “Abbiamo ritenuto che per questo step della fusione con Soraris – ha spiegato il sindaco Marco Guzzonato – ci fossero garanzie sufficienti di mantenimento della governance nell’Alto Vicentino”.
La deliberazione di martedì da parte dell’assemblea dei Comuni soci di Ava ha contanto su una maggioranza molto ampia (26 comuni su 28 presenti), ma anche con un “no” pesante come quello di Schio. Hanno votato in favore della fusione Malo, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano, Santorso, Fara Vicentino, Piovene Rocchette, Zugliano, Zanè, Sarcedo, Salcedo, Villaverla, Marano Vicentino, Unione montana Spettabile Reggenza dei sette comuni, Thiene, Velo d’Astico, Valli del Pasubio, Arsiero, Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Lugo di Vicenza, Posina, Tonezza, Valdastico.
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Comune di Vicenza e Agno Chiampo Ambiente chiedono di entrare
In un comunicato congiunto, i Comuni favorevoli spiegano che “si completa un percorso iniziato nel 2021 quando il Consiglio di Bacino in cui siedono tutti i Comuni del territorio aveva chiesto all’unanimità ai gestori di aggregarsi, Schio compreso”. “I tasselli di questo complesso puzzle – spiega ancora la nota stampa – si stanno posizionando: oggi la società ci ha comunicato che sono arrivate le richieste del Comune di Vicenza e di Agno Chiampo Ambiente Srl di procedere all’ingresso in Viambiente. Dopo questo primo atto concreto dei gestori il Consiglio di Bacino potrà procedere con l’adozione della delibera ex art 14 che individuerà per tutti i comuni il modello in house”.
La governance della neonata Viambiente
I valori di concambio sono stati determinati dal professor Villani — membro dello studio Guattri, il cui manuale ha formato generazioni di economisti in Italia — selezionato tramite gara pubblica. Successivamente, tali valori sono stati confermati dall’esperto indipendente designato dal Tribunale. I soci di Ava mantengono una maggioranza solida il 92% delle quote e il 60% della popolazione servita.
“Lo scorporo dell’impianto proposto dal Comune di Schio, oltre a non essere giuridicamente possibile – spiega ancora il comunicato dei Comuni favorevoli – come dimostrato dai pareri legali, avrebbe determinato un forte aumento delle tariffe per i cittadini del territorio che oggi beneficiano delle sinergie fra impianto e raccolta, e avrebbe aperto la porta alla cessione ai privati di questo importante bene”.
I sindaci chiariscono con decisione anche un altro aspetto: “Chi, come il Comune di Torrebelvicino, paventa l’ipotesi di vendere le quote di Viambiente mira ad indebolire il patrimonio costruito dal nostro territorio in cinquant’anni di buon governo a favore di privati. Tutti i soci confermano che il faro delle scelte fatte è stata e sarà la gestione pubblica dei rifiuti”.
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