Ruba portafoglio e smartphone da un cantiere ma la fuga dura pochi minuti

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Nullafacente “di professione” con tappe fisse periodiche nella caserma di via Maraschin. Oramai i carabinieri della compagnia di Schio non avrebbero nemmeno più bisogno di un identikit da parte delle vittime di turno per giungere a S.Z., pluripregiudicato per piccoli reati di microcriminalità nell’Altovicentino, spesso implicato in furti di portafogli o altri oggetti di modico valore nella zona. L’ultimo ieri, dopo un blitz alle 9 di mattina in città.

Il 36enne che vive proprio a Schio stavolta si è introdotto in un cantiere di lavori eretto dalla ditta edile “Panizzon” di Malo, con lo scopo di avvicinarsi allo spazio destinato a spogliatoio e arraffare quanto si trovava nei paraggi.

Una condotta peraltro già posta in essere nel passato recente, quando lo scorso maggio dopo il lockdown anche il malvivente era tornato “sul posto di lavoro”, riprendendo a rubare portafogli e cellulari in negozi e ancora in un cantiere edile. In quell’occasione il vicentino nato nel 1984 intascò banconote sottratte a più taccuini portavalori per circa 700 euro. Appena meno fruttuoso il bottino tenuto per le mani ieri mattina, anche se solo per pochi minuti, dopo aver approfittato degli operai al lavoro per intrufolarsi oltre la recinzione e sgattaiolare via dopo aver asportato uno zaino con all’interno smartphone e portafoglio.

Nel corso di une breve pausa, l’operaio derubato si è accorto dell’ammanco, segnalando con immediatezza il furto ai carabinieri scledensi. A questi ultimi è bastato ascoltare il racconto della vittima per far accendere una lampadina negli ultimi anni praticamente a luce intermittente: tutto corrispondeva al “solito noto”, beccato poco dopo in una via limitrofa mentre si stava allontanando a piedi (senza fretta) dal luogo dove aveva commesso il reato da un equipaggio della Radiomobile. L’ennesimo nella sua carriera da “manolesta”.

E per l’ennesima volta il responsabile è stato denunciato in stato di libertà, dopo la visita guidata al comando di Schio che oramai conosce quanto le forze dell’ordine che ci lavorano. Forse gli stessi carabinieri che lo hanno raggiunto e poi accompagnato si trovano nello stato d’animo di rassegnazione a ritrovarselo prossimamente di fronte nonostante la “collezione” di processi pendenti a suo carico, tra cui ora anche la violazione di avvicinamento a persone offese, già quindi danneggiate in passato in altre occasioni. Almeno, stavolta, la refurtiva è stata recuperata in tempo utile, e restituita al legittimo proprietario.