Saltata la guardia medica a Santorso, Cunegato: ‘Siamo allo sbando’. Orsi: ‘Colpa dei governi, tutti’

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Si consuma attorno alla questione di una continuità assistenziale sempre più a rischio in un comprensorio come quello dell’Alto vicentino dove insistono decine di migliaia di utenze, l’ennesimo affondo del leader scledense di Coalizione Civica Carlo Cunegato contro Dirigenza sanitaria e Regione, sul banco degli imputati dopo che dal 1 luglio è stata ufficializzata la sospensione del servizio di guardia medica attivo a Santorso.

Un disagio nel disagio se si considera che dopo il periodo pandemico il sistema territoriale aveva subito parecchi scossoni – molte le lagnanze anche a Thiene – fino alla chiusura di Schio cui avevano seguito diverse ‘assenze’ anche negli altri punti inevitabilmente sovraccaricati: “I medici in servizio sono ormai pochissimi – puntualizza Cunegato – solo 12 sui circa 30 richiesti per garantire la guardia medica per l’intero territorio. Per questo motivo, dal mese di luglio è stata chiusa anche la sede di Santorso. Considerando che a luglio con 5 weekend i turni sarebbero 256, con 8 turni a medico servirebbero 32 professionisti. In pratica, dopo la chiusura di Santorso, solo 3 medici, 2 a Thiene e 1 ad Arsiero, dovranno coprire un territorio di 180mila abitanti! Poi non lamentiamoci se il Pronto Soccorso, senza il filtro dei servizi del territorio, va in grossa sofferenza”

E se la visione e il giudizio complessivo che il consigliere di minoranza ha dell’annosa vicenda è fortemente negativo, eccettuata la fiducia riposta nel Dg Bramezza dove le opinioni contrastano, non è distante anche il punto di caduta del pensiero del primo cittadino di Schio Valter Orsi, altrettanto critico su scelte che a suo dire dalla politica dei palazzi romani, si calano inevitabilmente sul territorio gravando alla fine sul cittadino: “Da dove nasce il problema è presto detto – spiega il Sindaco – in quanto per i medici che si prestavano al sevizio, la Regione aveva garantito un gettone orario di orario 40 euro: decisione poi ritrattata a seguito di direttive ministeriali alle quali Venezia ha dovuto adeguarsi. Questo è il tema principale: negli ultimi 20 anni si sono susseguiti vari Governi di tutti i ‘colori’ e ‘sfaccettature’, tutti, e la costante è stata quella di tagliare fondi alla sanità pubblica, dando vita a continui scaricabarile per giustificarsi, con batti e ribatti dei vari referenti che poi vediamo anche a livello locale”.

Carlo Bramezza

Parole che pesano come macigni e che non hanno assoluzione, ma che non convincono del tutto chi dai banchi dell’opposizione le vede come fumo negli occhi, considerata la materia di competenza regionale almeno in forma concorrente. Parole solo in parte mitigate proprio dalla Direzione Sanitaria dell’Ulss 7 che ha nel frattempo comunicato una soluzione entro la fine del mese. Duratura e risolutiva, almeno nelle intenzioni: e anche su questo, la politica locale, pare d’accordo. E attende.