Il dramma di Cremona e il ricordo di Luciano, consulente e uomo di sport. Sabato l’addio

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Il palasport di Schio sullo sfondo durante una storica partita promozione per la C1 sullo sfondo. Luciano Erle nel riquadro

Le immagini dei resti delle auto coinvolte nel drammatico incidente mortale di Cremona sono ancora impresse mentre l’incredulità delle prime ore ha lasciato spazio al dolore e al lutto tra chi conosceva e frequentava Luciano Erle. A Santorso, ma anche anche a Schio e in particolare a Magrè dove era cresciuto, il suo ricordo è costellato da messaggi di affetto apparsi sotto ogni forma nel corso del week end. Parole che sgorgano dal cuore e che scavano nei ricordi della memoria portando in luce momenti felici condivisi, rivolti in particolare alla moglie Monja e ai due figli. Loro per primi hanno perduto un compagno di vita e un padre inestimabile in quei terribili attimi della notte tra venerdì e sabato, in cui è stata spezzata anche la giovane vita di un ragazzo di 18 anni dopo un violentissimo scontro frontale.

In queste ore si attendono le conferme da parte delle autorità giudiziarie per poter disporre della salma del caro Luciano, e organizzare le esequie solenni che dovrebbero tenersi sabato prossimo, al mattino e nello spazio aperto del cimitero di Magrè di Schio, in modo da favorire la partecipazione di chi vorrà essere silenziosamente presente nel giorno dell’addio, in rispetto delle norme attuali.

Un uomo che nello sport che più amava e seguiva, il calcio a 5, preferiva rimanere nel dietro le quinte seppur il suo apporto fosse sempre stato da “prima linea” nel garantire sostegno e tempo prezioso per il club giallorosso Schio C5, e prima ancora al Giavenale, in cui rivestiva la carica di vice presidente. Proprio la società dell’amico fraterno Maurizio Lobba, di cui è stato per anni la “spalla” fedele e presente, ha promesso di dedicargli un torneo: un omaggio e un tributo in suo onore, con presenti proprio quei giovani di oggi e i non più giovanissimi di ieri, i calcettisti che da dirigente tifava con trasporto dagli spalti del Palasport Lanzi di Schio.

L’appuntamento, situazione sanitaria permettendo, sarà per il prossimo settembre, anche se ad oggi la ferita è ancora troppo profonda e lancinante per dedicarsi a programmi futuri. La priorità, ora, non solo nell’ambiente sportivo ma anche tra i colleghi del consulente e gli amici di famiglia e gli altri parenti, è offrire il massimo conforto possibile alla moglie e ai due figli in questi giorni successivi alla tragedia. “Ciao Luciano, quando vuoi io sarò sempre all’entrata del PalaLanzi ti tengo il posto”, tra i posti più struggenti. “Purtroppo ci lascia un grande amico – aggiunge il presidente Lobba – una persona speciale che c’era nei momenti importanti, ci mancherai! Ciao Luciano guardaci da lassù”. Ai tanti ex giocatori, allenatori e dirigenti come lui che lo hanno incontrato in tanti anni di futsal, si sono aggiunti i messaggi di cordoglio del sindaco scledense Valter Orsi e dell’assessore allo Sport Aldo Munarini.

Intanto ieri, nel piccolo comune cremonese di Cappella Cantone, si sono già celebrati i funerali di Matteo Antonioli, la seconda vittima dello scontro mortale. La cerimonia è stata portata a termine sul sagrato della chiesa locale della frazione di Santa Maria dei Sabbioni, all’aria aperta, in modo da consentire la partecipazione alle centinaia di persone presenti per l’ultimo saluto al giovane, che aveva appena conseguito la maturità pochi giorni prima in un istituto agrario lombardo. Due comunità distanti oltre 200 chilometri, quelle di San Bassano (dove il ragazzo è cresciuto) e Santorso, sono loro malgrado unite da una duplice disgrazia ma anche da un comune desiderio di sostenere due famiglie trafitte dal dolore.

Uno scatto dalla cerimonia funebre celebrata ieri (immagine da La Provincia di Cremona)