Ictus ischemici, Santorso eccelle: 32 minuti il tempo medio di intervento

Ospedale Santorso dalla pista elisoccorso

L’ospedale di Santorso è il migliore in Veneto, e tra i migliori in Italia, per la tempestività con cui i pazienti colpiti da ictus ischemico vengono sottoposto alla trombolisi: in media solo 32 minuti. Questo il risultato, che emerge nella più recente rilevazione del programma ESO-Angels Awards, l’agenzia internazionale che monitora l’attività delle stroke unit europee, è valso all’ospedale Alto Vicentino la classificazione “Diamond”, ovvero la massima valutazione possibile da parte della Euroean Stroke Organization. 

Una valutazione che segna un ulteriore progresso rispetto alla già eccellente classificazione “Gold” che era stata raggiunta un anno fa (con un tempo medio rilevato inferiore a 1 ora per la somministrazione della terapia nel 50% dei pazienti) ed è il risultato di un innovativo modello organizzativo, come sottolinea Roberto Bombardi, Direttore dell’U.O.C. di Neurologia dell’ospedale Alto Vicentino: «Partiamo da una premessa: la tempestività di intervento è un fattore decisivo per i pazienti con ictus ischemico, in quanto è ormai documentato che se la trombolisi, ovvero la terapia medica che scioglie i coaguli di sangue che bloccano le arterie, viene svolta entro 90 minuti dall’inizio dell’ischemia, 1 paziente su 4 supera l’evento senza conseguenze significative, ma il dato si riduce a 1 paziente su 14 se il tempo intercorso arriva a essere tra le 3 e le 4 ore».

Consapevolezza, dunque, dell’importanza essenziale della rapidità di azione, mettendo a frutto un modello organizzativo che è unico nel suo genere, con un team di pronto intervento neurologico composto da un neurologo e un infermiere della Stroke Unit, dotato di una “stroke bag”, ovvero un kit completo che, oltre alla pompa d’infusione e al monitor per la sorveglianza dei parametri vitali, comprende tutto il necessario per l’esecuzione della trombolisi e la gestione farmacologica d’urgenza del paziente, consentendo di effettuare la procedura in qualsiasi reparto o direttamente in sala TAC, eliminando la perdita di tempo legata al trasferimento e alla preparazione del paziente. «Un altro grande risparmio di tempo – prosegue Bombardi – è stato inoltre ottenuto grazie ad un sistema di pre-allerta: quando l’equipaggio di un’ambulanza esce nel territorio per assistere un paziente, in caso di sospetto ictus l’infermiere giunto sul posto avvisa direttamente la Stroke Unit, così mentre il paziente viene portato in ospedale il neurologo di turno già recupera tutta la documentazione clinica del paziente presente nell’archivio informatizzato dell’ospedale e una volta arrivato è già tutto pronto per svolgere la valutazione, la Tac e l’eventuale trombolisi, in questo caso direttamente in Radiologia appena ultimato e refertato l’esame».

Un modello organizzativo unico, che è frutto di una stretta collaborazione interna all’ospedale di Santorso: «Come si può vedere – precisa Bombardi – fondamentale è la disponibilità e collaborazione di tutte le figure e i reparti coinvolti, dalla Radiologia ai diversi reparti di degenza presso i quali viene svolta la trombolisi in caso di ictus in pazienti già ricoverati, così come del personale infermieristico e medico del Pronto Soccorso e ancora della Cardiologia. Non a caso il riconoscimento “Diamond” di ESO-Angels Awards non viene assegnato alle singole Stroke Unit, ma all’intero ospedale: questo è un risultato di gruppo». Proprio questo modello organizzativo è stato alla base di un risultato straordinario, ottenuto proprio il giorno di Natale, quando un paziente con ictus ischemico è stato sottoposto a trombolisi nel tempo record di soli 13 minuti dal suo ingresso in ospedale.

«Il tutto grazie proprio all’organizzazione di cui ci siamo dotati come ospedale – spiega ancora Bombardi – gli operatori del Pronto Soccorso una volta raggiunto il paziente nel territorio hanno subito attivato la preallerta per il neurologo, che lo attendeva al suo ingresso in ospedale, dove in soli 4 minuti dal suo arrivo è stato sottoposto a TAC, con il radiologo presente che ha immediatamente refertato l’esame. Nel frattempo in 10 minuti sono arrivati i risultati di esami del sangue, emocromo e prove coagulazione. A quel punto un infermiere della Stroke Unit in pochi minuti era in sala tac per il monitoraggio e il trattamento con il farmaco per la trombolisi, grazie anche all’eccellente supporto della farmacia ospedaliera che è stata rapidissima nel fornire il farmaco. Il paziente è stato poi trasferito al San Bortolo dove è stata sottoposta a trombectomia, ovvero la procedura per rimuovere il coagulo di sangue. Questo nell’ambito di una collaborazione più ampia e fondamentale con la Neurologia di Vicenza».

Un farmaco che, nel caso specifico, rappresentava già di per sé un nuovo traguardo: proprio sul paziente sottoposto in soli 13 minuti a trombolisi, infatti, è stato utilizzato per la prima volta in Veneto un farmaco di nuova generazione, che ha un’efficacia superiore del 20% (soprattutto se usato in tempo precoci) rispetto a quello fino ad oggi, risultando inoltre più efficace anche sulle occlusioni di grosse arterie cerebrali e con meno complicanze emorragiche. Proprio per queste sue caratteristiche documentate, nelle prossime settimane sostituirà il farmaco precedente in tutte le Neurologie del Veneto. 

Carlo Bramezza

«Mi congratulo con tutta l’équipe della Stroke Unit di Santorso per questo risultato straordinario il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – ma allo stesso tempo voglio sottolineare il grande lavoro di integrazione alla base di tutto e lo spirito di collaborazione che traspare dal modello organizzativo adottato. Ma soprattutto, avere ottenuto il migliore tempo medio di risposta tra tutti gli ospedali del Veneto significa garantire ai cittadini i più elevati standard di presa in carico in caso di ictus ischemico e questo rappresenta un segnale importante per tutta la popolazione dell’Alto Vicentino, che deve sapere di poter contare nell’ospedale vicino a casa sulle migliori cure».

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