Muore a 15 anni in attesa di un trapianto. Un malore aveva rivelato una patologia cardiaca

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Mattia Marchioro, il ragazzo di 15 anni che da una settimana lottava tra la vita e la morte dopo aver accusato un malessere ed essere stato rianimato prima di giungere all’ospedale di Santorso, mercoledì della scorsa settimana, non è sopravvissuto oltre. Costernazione a Santorso, il paese di residenza, ma anche a Thiene, dove Mattia frequentava la classe prima dell’Itis Chilesotti, per la morte prematura di un adolescente che solo fino a pochi giorni fa aveva mai accusato alcun problema di salute e si recava regolarmente in palestra.

Il nome di Mattia Marchioro era stato tenuto sotto riserbo, in quanto minorenne, mentre trascorrevano ore di apprensione e insieme di speranza tra gli ospedali di Santorso, Vicenza e Verona. Una settimana di sofferenza in seguito a un malore che lo aveva colpito mentre si stava spostando in sella alla sua bicicletta.

Un grave problema cardiaco derivante da una malformazione fino a quel momento occulta, rivelatosi all’improvviso, dopo il ricovero d’urgenza al polo Alto Vicentino a cui sono seguiti gli accertamenti diagnostici del caso dopo il trasferimento in eliambulanza al San Bortolo. Con il passare dei giorni medici e specialisti che si sono occupati del caso del giovanissimo di Santorso avevano prospettato un trapianto di cuore come unica disperata soluzione per garantirgli la sopravvivenza, ma i tempi si sono rivelati troppo stretti e il fisico di Mattia non ha retto alle conseguenze del malfunzionamento del primo “motore” dell’organismo umano. Due diverse patologie riscontrate all’esito degli esami specialistici sono emerse e si è fatto il possibile per contrastarle, purtroppo senza un lieto fine.

Lo sfortunato 15enne è spirato nella tarda mattinata di ieri al Verona. Una settimana prima, nel tardo pomeriggio, era stato soccorso da un conoscente poco lontano da casa, in strada. Stava accusando un forte malessere. Si era rannicchiato a terra, dolente, mentre andava a trovare la nonna in paese. Subito la telefonata al 118 e la corsa in ambulanza del Suem all’ospedale più vicino; poche ore dopo trasferimento in codice rosso al San Bortolo e infine l’affidamento al nosocomio veronese. Si è fatto di tutto, da parte di più équipe di specialisti, per tenere Mattia in vita, sottoponendolo a più interventi, fino alla definitiva resa di ieri. Il corpo senza vita dello studente sarà sottoposto ad un ultimo esame, l’autopsia, prima di poter restituire ai familiari la salma per l’addio.

Stamattina il sindaco di Santorso, Franco Balzi, ha fatto visita ai genitori di Mattia. “Ho saputo ieri sera della disgrazia, ho portato per quanto possibile il conforto per conto di tutta la comunità. Il padre e la madre ci tengono a ringraziare tutti quei sanitari che si sono prodigati per tentare di salvare il loro figliolo, rianimandolo sin dalla corsa in ambulanza a Santorso fino alla ricerca di un trapianto”. Matteo lascia nel dolore il padre Roberto Marchioro e la madre Sanda Bajivic, oltre che una sorella gemella. “Ci sono giorni difficili – ha scritto poi Balzi sulla pagina del Comune di Santorso informando la cittadinanza – nella vita di una comunità: quando una famiglia è colpita da un dolore profondo come la perdita di un figlio giovanissimo, non possiamo che raccoglierci in silenzio, vicini allo strazio dei genitori e degli altri familiari”.

La terribile la notizia della morte prematura di un amico era giunta nel pomeriggio di ieri anche ai compagni di scuola, oltre agli amici del paese.