Procreazione assistita, all’ospedale di Santorso “raddoppiano” le attrezzature

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Nel riquadro la dottoressa Sara Fantinato

Un nuovo invertoscopio (con micromanipolatore annesso) e una nuova criobanca da 4 mila “slot” sono le dotazioni tecniche e tecnologiche che vanno  a “raddoppiare” i dispositivi presenti e già operativi, potenziando il servizio del reparto Pma in funzione all’ospedale di Santorso per l’Ulss 7 Pedemontana, in Ostetricia e Ginecologia. I temi sono quelli legati alla fertilità e alla procreazione medicalmente assistita, che in questa fase ha comportato un costo di circa 100 mila euro investiti dall’azienda nel corso del 2023. Dei giorni recenti l’installazione in sede degli strumenti entrati in dotazione e la resa in operatività a breve.

In pratica, con questo nuovi “acquisti” di fatto il centro sanitario Pma va a raddoppiare la propria capacità operativa e di conservazione. Il micromanipolatore, infatti, è il sofisticato super-microscopio che viene utilizzato dai biologi di laboratorio durante la delicata fase di formazione degli embrioni e si affianca ad un’analoga apparecchiatura già presente nel reparto ospedaliero di Santorso.

“Averne due – spiega la dottoressa Sara Fantinato, direttore dell’Unità Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Santorso – consentirà ai due biologi di lavorare in coppia, dunque con un maggiore controllo sull’attività svolta e con la possibilità in futuro anche di formare più rapidamente e più facilmente nuovi biologi, in quanto è possibile collegare le due apparecchiature così che un biologo in formazione possa seguire l’attività
del collega più esperto”.

Parallelamente, la nuova criobanca è in grado di contenere 4 mila postazioni per embrioni e gameti, che vengono conservati in azoto liquido ad una temperatura di -196°: “Era essenziale incrementare anche le nostre capacità di stoccaggio, perché con l’incremento dell’attività del centro è cresciuta anche la necessità di conservare embrioni e gameti”.
A confermare la crescita dell’attività sono i numeri: nel corso del 2023 le prime visite sono state 270 (più che raddoppiate rispetto alle 124 effettuate nel 2022). Il tutto grazie anche ad una dotazione di personale che è stata recentemente potenziata: attualmente lo staff
prevede la presenza di 4 medici, 2 biologi, 3 infermiere e una coordinatrice infermieristica.

“Ringrazio la Direzione per il sostegno che ci ha garantito, attraverso gli investimenti per l’ampliamento della struttura, l’acquisto delle nuove apparecchiature e il potenziamento dell’organico. Tutto questo ci ha consentito di aumentare in modo significativo i volumi di attività, facendo fronte all’andamento crescente delle richieste, ma sono orgogliosa anche e soprattutto della qualità delle prestazioni erogate e dello spessore clinico e umano della squadra che lavora nella Pma, che è un servizio dove l’utilizzo delle metodiche e delle tecnologie più avanzate deve andare di pari passo con una particolare sensibilità umana”.

Nel frattempo all’ospedale di Santorso è partita un’altra novità: grazie alla collaborazione con l’Unità Operativa Semplice di Urologia coordinata dalla dottoressa Adara Caruso, è stato attivato anche il trattamento di 3° livello per l’infertilità di tipo maschile, ampliando così in modo significativo le possibilità terapeutiche disponibili per le coppie.