Veneto e Vicentino si mobilitano per accogliere i primi profughi. “Alleanza solidale” tra Comuni

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Prefettura di Vicenza, Comuni attenti all’evolversi della crisi Ucraina/Russia, parrocchie e centri Caritas di tutto il Veneto si stanno mobilitando per prepararsi a dare accoglienza ai profughi in arrivo dai territori dell’Est Europa. Ed è già partita l’ampia “gara di solidarietà” che vede coinvolti tanti privati cittadini pronti a dare un mano concreta a chi è stato assalito dagli incubi di guerra.

Se c’è una parte di (dis)umanità accecata morbosamente da sete di potere, orgoglio e deliri nazionalisti, la risposta del popolo della pace non si è fatta attendere anche nella nostra provincia di fronte all’emergenza. Nelle prossime ore sono previsti i primi arrivi di decine di ucraini nel Vicentino: si tratta per lo più di persone in fuga con dei contatti in Veneto – dei parenti residenti – riusciti a lasciare l’Ucraina e in viaggio con qualsiasi mezzo su ruote per ricongiungersi con i familiari. Nel frattempo si sta organizzando la rete degli aiuti su larga scala, con enti locali e associazioni ad allestire raccolte fondi, container di materiali utili da inviare all’estero e letti all’evenienza.

Una sessantina di bambini ucraini proveniente da un orfanotrofio avrebbe oltrepassato il confine tra Slovenia e Italia nel corso della notte, a bordo di un pullman diretto a Padova. In Seminario Minore, dove saranno ospitati i ragazzini nella prima fase, si è subito attivata la rete dei volontari che ha portato a ricevere in dono in poche ore materassi, lenzuola, coperte e asciugamani. Altri metteranno a disposizione il proprio tempo per accogliere e accudire i prossimi ospiti della sede patavina a partire da oggi. L’appello ha portato “al tutto esaurito” in positivo, tanto da stoppare la raccolta nella serata di domenica e invitare chi volesse dare il proprio contributo a fare una donazione monetaria, in vista di spedizioni umanitarie imminenti per far fronte ad altre necessità.

Nell’Altovicentino a lanciare l’idea di una sorta di coordinamento tra paesi e città dell’area è il Comune di Santorso, attraverso il sindaco Franco Balzi, presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2. Lui stesso oggi ha inviato una lettera ai colleghi amministratori finalizzata a dare il via a un “bacino” di solidarietà e accoglienza che si faccia trovare subito pronto, sulla scorta di esperienze passate. “Credo che come comunità dell’Altovicentino sia possibile dare una risposta importante – si legge in una parte del testo -, mettendo insieme gli spazi di proprietà pubblica con quelli che molti privati metteranno a disposizione, in quella che può diventare un’alleanza fondamentale per fare buona accoglienza. Come accaduto a settembre il Comune di Santorso – capofila del progetto Sai assegnato dal Ministero degli interni – si rende disponibile per un’azione di questo tipo, in grado di evitare iniziative dispersive che rischiano di essere poco incisive”.

Già ieri i contatti con il Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello, attivatosi in Provincia per una verifica delle possibili soluzioni per far fronte a quello che sicuramente andrà a determinarsi nei prossimi giorni, con l’arrivo dei primi profughi in fuga dall’Ucraina.