Saviano e “Solo è il coraggio” riempiono il Teatro Civico. Poi la coda fino a tardi per l’autografo

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Sabato sera estivo da pienone per il Teatro Civico di Schio, che l’altro ieri data unica in Italia, ha ospitato Roberto Saviano e la presentazione del libro edito nel 2022 e dedicato al magistrato antimafia Giovanni Falcone, una delle vittime di Cosa Nostra dell’attentato di Capaci nel 1992. Giunto in Altovicentino con la scorta e con adeguate misure di sicurezza garantite intorno alla “culla” della cultura scledense fresca di restauro, Saviano a ha portato a termine il suo spettacolo di fronte a una platea gremita. Il ricavato del biglietto acquistato dai 500 presenti (a costo popolare di 5 euro) è stato devoluto in beneficienza.

Si è poi intrattenuto a lungo con decine di spettatori presenti, concedendosi agli autografi e a dediche sui volumi di cui è autore. Tante le riflessioni proposte dallo scrittore e attivista contro la criminalità organizzata originario di Napoli, dopo la lettura di un messaggio inviato dalla senatrice Liliana Segre (alla città di Schio) e spunti presi dalla letteratura classica fino ai fatti dei giorni nostri. Con frecciata eloquente rivolta alla gestione della Rai, dopo il suo programma (già registrato) Insider, cancellato ex post dal palinsesto televisivo.

Mafia, mafiosi, processi, il tema della libera scelta personale verso la legalità come atto di coraggio, i giudici come Giovanni Falcone e tanti altri i temi salienti toccati nel corso della serata – organizzata da Schio Life, Scoppio Spettacoli e Masieraday, con il patrocinio Comune di Schio – condotta in pieno stile monologo dal 43enne, già autore del romanzo “Gomorra” che lo rese famoso in tutta Italia all’età di 26 anni, ma che lo costrinse anche, da allora, a vivere sotto protezione. Un tavolo, un microfono, appunti e un pc portatile da cui ha proiettato in maniera semplice immagini e testi alle sue spalle le sue uniche “armi” a sostegno della sua parola nella serata scledense.

Saviano nel corso della serata al Civico di Schio ha spaziato ben oltre i confini del libro da presentare, intitolato “Solo è il coraggio” (Bompiani). Partendo da una citazione pittorica (il quadro dedicato a San Tommaso di Caravaggio) e poi da una letteraria (la frase “Siamo condannati a essere liberi” di Sartre), ha toccato anche Harry Potter, Eraclito ed Hitiler per arrivare all’analisi dei giorni nostri, parlando di magistrati tra i quali Gaetano Costa, uno dei primi togati vittime di mafia intesa come criminalità organizzata, di Rocco Chinnici il primo ad andare nelle scuole, entrambi assassinati, anche di esponenti di spicco di Cosa Nostra, come i fratelli Graviano – implicati nell’uccisione di don Pino Puglisi – che di recente hanno chiesto la censura e il ritiro dal commercio proprio del libro pubblicato da Saviano. E come Matteo Messina Denaro, l’ultimo dei boss mafiosi “storici” arrestato dopo trent’anni di latitanza, definito come una sorta “regalo” al Governo.