L’asinello Artù sbranato dal lupo: “Abbiamo paura per tutta la nostra fattoria”

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Sono palpabili l’amarezza e l’apprensione in Via Raga Alta a Torrebelvicino, dove ieri mattina, sul fare del giorno, un lupo si è infilato nella proprietà dell’Agriturismo Cà Semola aggredendo mortalmente un asinello prima di dileguarsi nuovamente tra i boschi.

Un fatto che riaccende nuovamente i riflettori su un problema ormai diffuso in tutta la provincia con predazioni sempre più frequenti e sempre più vicine alle abitazioni: “Normalmente chiudiamo i nostri animali in recinto alla sera e li liberiamo la mattina presto – spiega Erika Benetazzo, titolare della struttura – ma essendo noi una fattoria didattica oltre che agriturismo, è normale che poi lasciamo spazio alle bestiole di muoversi nei paraggi, pur monitorando. Prestiamo attenzione, ma evidentemente non è bastato”. E così per il povero Artù, mascotte di grandi e piccini, stante le ferite troppo gravi ed estese per essere curate, non c’è stata alternativa che la soppressione.

Un episodio, quello dell’asinello, che segue un primo assalto dei lupi avvenuto nel marzo scorso e costato, allora, la vita ad una pecora: “Noi teniamo duro – si fa coraggio l’imprenditrice – perchè per noi non sono solo bestie. Nella nostra filosofia, avere animali d’affezione è un punto fermo e non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a loro, anzi, faremo semmai in modo di garantire loro ancor più sicurezza, d’ora in avanti. Capiamo che, anche per le istituzioni, il fenomeno dei lupi non sia questione di facile risoluzione, ma qualcosa bisogna pur fare”. Un appello misurato che si somma ai gridi d’allarme di un mondo che ruota attorno al settore primario, oltre che al turismo, ormai schiacciato tra l’indole di un predatore che appare ormai sempre più ingestito ed una politica per ora ferma a tanti enunciati e svariate possibili strategie. Per ora solo su carta.