Le ricerche continuano: in 90 sul Pasubio sulle tracce di Daniele. Anche i sommozzatori

Le squadra di alpinisti si spingono fino alla sommità del Pasubio

A una settimana esatta dalla sua scomparsa tra le montagne delle Piccole Dolomiti, si allarga il numero di esploratori e soccorritori saliti sul confine tra le province di Vicenza e Trento alla ricerca di Daniele Mezzari. Per il 42enne di Montecchio Maggiore si sono mobilitati in circa 90 da stamattina all’alba, suddivisi in 27 squadre di diversa estrazione e provenienza. Presenti anche i sommozzatori, che hanno perlustrato alcuni specchi d’acqua in altura. In via di conclusione le operazioni odierne, tutti le forze in campo proseguiranno le ricerche anche domenica.

Questa mattina alle 8.30, dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino sono state distribuite le zone da perlustrare: 27 i team che si sono diretti verso i luoghi designati e iniziando le verifiche in aree già battute nei giorni scorsi, allargando il raggio di controllo. L’elicottero dell’Air Service Center, convenzionato per la Protezione civile con il Soccorso alpino e speleologico Veneto, ha trasportato al Rifugio Papa alcuni soccorritori con gli sci d’alpinismo dirette a Passo Sette Croci, Roite, Rifugio Lancia, altri nella zona dei Denti, Incudine e Strada delle Creste e poi Passo degli alberghetti e Val Sorapache.

Alcune squadre sono state elitrasportate sul Carega, scese per Prà degli Angeli, al Cornetto e in Val Camossara. Percorsi e sentieri dal Rifugio Fracaroli allo Scalorbi e attorno al Rifugio Campogrosso. Fatte a pettine le zone attorno al Rifugio Balasso e all’Ossario, fino alla strada statale e alle Cascate Brazzavalle. Salita anche la Strada delle Gallerie. L’elicottero ha sorvolato il Boale della Lorda, il Nido d’Aquila e il Corno del Pasubio. Il Soccorso alpino trentino ha controllato il proprio versante, non potendo impegnare però l’elicottero per assenza di visibilità.

Domattina invece verranno completate, tra le altre, le zone oggi coperte dalle nubi. In un sabato con un dispiegamento di forze senza precedenti erano presenti gli equipaggi di Soccorso alpino di Schio, Padova, Verona, Arsiero, Recoaro-Valdagno e Soccorso alpino trentino e dell’Alto Adige, la VI Delegazione speleologica, il Sagf di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con un’unità cinofila, la Protezione civile di Pasubio e Alto Vicentino con due unità cinofile, i Vigili del fuoco con i sommozzatori che hanno ispezionato degli specchi d’acqua nelle vicinanze di Malga Prà.