Ripartite via cielo le ricerche di Daniele. Elicottero e droni a scandagliare dall’alto

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Dopo il vertice in prefettura a Vicenza di martedì scorso sono riprese stamattina, esclusivamente via cielo, le ricerche di Daniele Mezzari, scomparso sul Monte Pasubio lo scorso 25 gennaio. Partecipano alla nuova fase di perlustrazioni i vigili del fuoco, insieme ad altri gruppi di supporto da terra. E’ stata sorvolata anche l’area delle Piccole Dolomiti al confine tra Veneto e Trentino, sopra Valli del Pasubio, utilizzando come noto un elicottero e droni telecomandati di ultima generazione, appartenenti sia dei vigili del fuoco che del soccorso alpino e speleologico veneto: sono capaci si scandagliare anche spazi angusti come crepacci e anfratti altrimenti inaccessibili sulle pareti di roccia.

I droni hanno sorvolato ancora tutti i vai compresi da Val Fontana d’Oro a Val Camossara, Boale Rosso, Vaio del ponte, Vaio di mezzo, e tutti quelli che dalla Cima Forni alti scendono sotto la Strada delle gallerie. Visionata poi ancora la Val Canale. L’elicottero Drago 55 dei vigili del fuoco di Venezia, con a bordo personale del soccorso alpino di Schio, è inoltre ripassato lungo la Strada delle Gallerie, volando lungo l’itinerario una settantina di metri più in basso. Purtroppo anche queste ricerche non hanno dato al momento alcun esito. Domani i soccorritori si concentreranno nella zona del Sengio Alto e del Monte Cornetto. Alle attività odierne di ricerca – effettuate in ottime condizioni meteo – hanno preso parte una ventina di soccorritori con la partecipazione anche del comandante dei vigili del fuoco di Vicenza, Luigi Diaferio.

A distanza di quasi due settimane dalla scomparsa del 42enne di Montecchio Maggiore, senza alcuna notizia riguardo la sua sorte e su quanto accaduto dopo l’abbandono della sua auto nei pressi di Rifugio Balasso, l’obiettivo consiste verosimilmente nel ritrovare il corpo dell’uomo. Per restituirlo ai suoi cari e provare a dare risposte certe a un dramma che si protrae ormai da 13 giorni, ancora avvolto nel mistero. Daniele si era recato in solitudine sul massiccio che sovrasta la valle dell’Altovicentino, per una camminata nel silenzio delle montagne. Non era la prima volta, nulla di anomalo quindi.

La speranza residua, da parte dei ricercatori, è di scorgere qualche indizio attraverso l’occhio elettronico delle telecamere montate sui droni, in un’area montuosa vasta svariati chilometri. Dispositivi già peraltro utilizzati nel corso degli 8 giorni ininterrotti di setaccio palmo a palmo, via terra e via aerea, senza alcun risultato.