Il vescovo Pizziol presenta i tre sacerdoti della nuova Unità Parrocchiale Schio Est

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Un momento della cerimonia nella chiesa di Ss. Trinità a Schio

È iniziato domenica 1 ottobre 2017 il nuovo corso ecclesiastico delle parrocchie scledensi di SS. Trinità, S. Croce e Piane, riunite adesso in un’unica Unità Pastorale denominata «Schio Est».

Chi sono gli esponenti religiosi della nuova Unità
Alla messa delle 17.00 a SS. Trinità il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha dato pubblica lettura del decreto di nomina, datato 1 settembre 2017, di don Guido Bottegal, don Domenico Pegoraro e don Manuel Loreni: saranno questi i nomi del presente e del futuro prossimo della nuova comunità, condotta – come ha detto il vescovo – «in soldo» dai tre.
Due nomi su tre sono inediti per la parrocchia sopra menzionata: don Pegoraro ha ricevuto l’incarico a vita, ma il religioso, che ha oggi 70 anni, potrà ritirarsi una volta compiuti i 75; don Bottegal, 44 anni, condurrà l’Unione per i prossimi 9 anni nella veste di moderatore; don Loreni, vicario, è invece il più giovane con i suoi 27 anni ed è l’unica figura di transizione tra la passata conduzione di don Carlo Coriele e la nuova Unità Parrocchiale. L’esperienza non manca ed è varia, resa nota dallo stesso vescovo: se don Domenico Pegoraro può vantare un passato di 18 anni nel ruolo di vicario, di 26 in quello di parroco per tre parrocchie diverse e un’esperienza come insegnante di religione, don Guido Bottegal è stato vicario, educatore seminariale, collaboratore pastorale ed è da un anno amministratore parrocchiale a S. Croce.

Il saluto del sindaco, della comunità, dei Consigli Pastorali.
I tre religiosi sono stati accolti all’inizio della funzione dal saluto ufficiale del sindaco di Schio Valter Orsi – presenti in chiesa anche il predecessore Luigi Dalla Via e il maggiore Vincenzo Gardin della Compagnia dei Carabinieri di Schio – e da quello simbolico di una famiglia della comunità, mentre un giovane per ognuna delle tre parrocchie ha poi disciolto e intrecciato dei gomitoli di lana su un pannello posto accanto all’altare a simboleggiare i percorsi ora incrociati delle tre comunità religiose. Anche due rappresentanti dei Consigli Pastorali Parrocchiali hanno letto alcune righe di saluto, riconoscendo implicitamente le difficoltà del periodo attuale con una metafora dall’eco evangelica: «Un momento in cui la messe è molta, ma gli operai sono pochi».
«Mi sono reso conto che ero atteso – ha detto don Domenico Pegoraro al termine della funzione, quando ognuno dei tre sacerdoti ha brevemente salutato i fedeli – ero a casa». Il religioso ha infatti spiegato di aver trascorso qualche giornata con i presbiteri per conoscerli meglio in previsione del nuovo cammino.

Il primo saluto di don Domenico Pegoraro ai fedeli.
Il primo atto di relazione del nuovo mediatore col suo nuovo pubblico è stato quello di presentarsi con un saluto nel bollettino settimanale, che per l’occasione ha cambiato anche titolo e intestazione: non più, per SS. Trinità, la dicitura Parrocchia SS. Trinità e un disegno del riconoscibile profilo dell’edificio ecclesiastico, ma il titolo Vita della comunità e un logo che rappresenta con una sola linea unita il profilo dei tre edifici parrocchiali. Sotto la linea, la scritta Unità Pastorale Schio Est SS. Trinità S. Croce Piane.
«Un mattino dello scorso giugno – scrive l’uomo di chiesa all’inizio del suo saluto – don Guido mi telefonò per salutarmi e invitarmi a pranzo. Coglievo un segno concreto di accoglienza verso di me che avevo acconsentito all’invito del vescovo di lasciare un servizio pastorale per iniziarne un altro con lui e con don Manuel. Arrivato nella canonica di S. Croce, mi sono sentito a casa per il clima di famiglia che si respirava. C’è stato uno scambio spontaneo e fraterno come se ci fossimo conosciuti e stimati da tempo».
In ognuna delle tre parrocchie verrà piantato un ulivo a segno della nuova vita comune.
Una nota pubblicata lo scorso 20 settembre dalla Diocesi di Vicenza informa che il precedente parroco di SS. Trinità, don Carlo Coriele, sarà ora assistente ecclesiastico dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio.

Articolo di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @Ale_Pag_)