Rottura fra Rosso e gli ultras: annullati (per una maglietta) gli eventi per i 120 anni della società

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Doveva essere una settimana di doppia festa: per il ritorno alla vittoria in un campionato desolante e per le celebrazioni dei 120 anni di attività della squadra, in programma per questo mercoledì. Ma fra Renzo Rosso e gli ultras del Vicenza Calcio è rottura totale, tanto che i tifosi della Curva Sud hanno annullato i festeggiamenti previsti.

Al centro dello scontro, una maglietta dal design innovativo: quella indossata nell’ultima partita in casa con la Ternana e disegnata da uno stilista d’eccezione: lo stesso “mister Diesel”. Una divisa che abbandona il bianco e rosso verticale (e storico) per avventurarsi in una serie di geometrie orizzontali e verticali: qualche tifoso l’ha paragonata a un labirinto, altri più pragmatici hanno sentenziato che vista la vittoria per 3 a 1, forse anche se non è bella è meglio indossarla anche la prossima volta. La scintilla dello scontro fra Rosso e gli spalti biancorossi si è consumata durante la partita, con cori “Questa maglia ci fa ca**re” che son partiti dalla Curva Sud. A onor del vero, va detto anche che in tutti questi mesi di scivolamento inesorabile in fondo alla classifica di serie B, gli ultras si erano ben trattenuti da qualsiasi critica a società e giocatori.

Fatto sta che oggi i tifosi hanno annunciato, “non senza dispiacere” l’annullamento dell’evento per i 120 anni, in programma per mercoledì 09 marzo allo stadio Menti: “Non verrà portata avanti nessuna iniziativa che necessiti di permessi e collaborazioni da parte di chi si rivolge a noi col dito medio o dandoci dei ‘pezzenti’. Festeggeremo comunque questa ricorrenza, a modo nostro, ma lo faremo senza scendere a patti con chi ci vorrebbe come una banda di lacchè, pagliacci e circensi al seguito”. Questi i toni del comunicato diffuso dagli ultras biancorossi.

“Dal 2018, quando si è instaurata la nuova società, – prosegue la nota – abbiamo offerto la nostra fiducia incondizionata, anche a costo di inimicarci quella parte di tifoseria che non vedeva di buon occhio i nuovi arrivati e mordendoci spesso la lingua di fronte a scelte machiavelliche o errori di ‘gioventù’. Il tutto cercando di instaurare un dialogo mai nato, ma in compenso già chiuso. Succede poi che i 120 si avvicinano e che si cerca di organizzare qualcosa di importante, mentre il caro Renzo si ricorda di aver partorito una terza maglia ‘particolare’ o comunque fuori dai canoni standard, che sceglie di lanciare sul mercato proprio in concomitanza con la ricorrenza. Che la maglia piaccia o meno è soggettivo e non è il problema, ne abbiamo avute anche di più brutte, ma visto che era stata creata già da un anno e mezzo, ci siamo mossi immediatamente chiedendo di aspettare a lanciarla, evitando proprio la settimana del compleanno, per il quale sarebbe stato più azzeccato un tributo alla storicità delle strisce bianco-rosse, magari con un richiamo al passato o una patch celebrativa. Niente, menefreghismo totale. E siccome non ci è stata data risposta, ci siamo sentiti in dovere di manifestare il nostro dissenso in maniera meno discreta, con un coro applaudito da tutto lo stadio. La controbattuta dell’elegante presidente è stata un dito medio rivolto alla Curva, una minaccia (‘questa me la pagano’) e altri borbottii poco piacevoli uditi dagli astanti”.

La cosa però non è finita lì, perché a fine partita, raggiunto davanti alla Conchiglia d’Oro un folto gruppo di tifosi che si stava dirigendo verso le proprie auto, Renzo Rosso abbassando il finestrino avrebbe chiesto rispetto – affermano gli ultras – per “colui che ‘ha cambiato il mondo della moda’, dando a noi dei pezzenti con un nuovo dito medio ben in vista. I tifosi sottolineano nel comunicato anche “la premura della società di chiedere il silenzio ai giornalisti in tribuna”: “non vorremmo passare poi noi per maliziosi o capricciosi, del tipo che non ci piace la maglia e quindi vogliamo litigare”, spiegano. “Purtroppo, stimato Renzo Rosso, – proseguono i tifosi – il Vicenza non è solo un’azienda, ma un patrimonio di storia e tradizione, con tifosi non disposti ad accettare imposizioni da yes man e capaci di pensare e criticare. Con una Curva ancora in grado di riempire un settore e sbancare il botteghino nonostante un calvario chiamato campionato. Non vogliamo tirar dentro questo scontro tutto il pacchetto di soci, che nulla c’entra in questo caso, ma è inevitabile che ad un’azione scaturisca sempre una reazione. Poco cambierà per noi, saremo su quei gradoni sempre e comunque cercando di spingere ancora questi colori al ‘miracolo’ chiamato salvezza e se così non sarà, noi resteremo sempre al nostro posto, in C o in qualsiasi altra categoria, per l’onore di questa città e di questa maglia a righe verticali biancorosse!”.

Da parte sua, Rosso già ieri aveva affermato di attendersi delle scuse dai tifosi per i cori, “perché io sono uno tra i più grandi creativi nel mondo della moda”.