Campionato: il Milan capolista si salva in extremis, Roma e Napoli avanzano

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Arriviamo alla nuova sosta per gli impegni delle Nazionali, con la Serie A che ha completato praticamente un quinto della stagione 2020-2021. Dopo 7 giornate, le prime quattro sono: Milan, Sassuolo, Napoli e Roma. Le grandi favorite della vigilia, Juventus e Inter, sono, rispettivamente al 5° e al 7° posto. L’Atalanta dei miracoli è appaiata ai bianconeri campioni d’Italia. La Lazio, rivelazione del campionato scorso, è addirittura al nono posto. Difficilmente in estate avremmo scommesso su una classifica simile a questo punto del torneo. E’ uno dei tanti aspetti di una stagione anomala condizionata dalla pandemia.

Seconda stecca in tre giorni per un Milan capolista che comincia ad accusare la stanchezza. Dopo la debacle interna di Europa League contro il Lille, un bel Verona spaventa i rossoneri al Meazza: finisce 2-2. Ancora una volta la squadra di Pioli è salvata dal solito Ibrahimovic dopo il doppio svantaggio. Fa tutto Zlatan: sbaglia un rigore, colpisce la traversa e al 93′ segna il gol del pareggio. Ma dal dischetto Ibra continua a sbagliare troppo e non a caso al termine del match dichiara: “Il prossimo penalty lo lascio a Kessie”. Questo Milan, con un Ibrahimovic così in forma, è sicuramente una bella squadra ma conferma il suo grande limite: una rosa troppo corta per lottare su tre fronti.

Roma, un’altra vittoria e un doppio omaggio a Gigi Proietti. La scritta “Grazie Mandrà” e la faccia stilizzata del protagonista del film “Febbre da cavallo” sulle maglie, e la tripletta del fuoriclasse armeno Henrix Hamleti Mkhitaryan, subito trasformata nella mitica “tris de Gabriella” del lungometraggio firmato da un grande regista come Steno. A Marassi conto il Genoa, 3-1 per i giallorossi che dominano il match. Ma come il Milan, anche la Roma ha una rosa troppo corta e deve dosare le forze; però, se comincia a mettere da parte i suoi classici alti e bassi, può andare lontano.

Napoli, a Bologna come nella ex Fiume: il massimo con il minimo sforzo. Dopo la vittoria fortunata e immeritata ottenuta in terra croata contro il Rijeka per i gironi di Europa League, i partenopei di Gattuso si ripetono al Dall’Ara contro i rossoblu di Mihajlovic. Però, se vinci anche quando giochi male è un buon segno. Felsinei stesi da un colpo di testa da due passi di Osimhen. E’ la fiammata azzurra che vale tre punti pesanti. Nonostante la vittoria infrasettimanale nel recupero contro il Genoa, i problemi del Torino persistono. La compagine di Giampaolo in casa non va oltre lo 0-0 contro un Crotone ridotto pure in 10 uomini.

Juve e Inter, le grandi delusioni di inizio stagione. All’Olimpico, la Vecchia Signora vede sfumare una meritata vittoria al 95′ contro una Lazio rimaneggiata e sconvolta dal caos tamponi. Ma è una Lazio che non molla mai. Al solito gol di Cristiano Ronaldo, risponde il solito “uomo della provvidenza” di  Simone Inzaghi, allenatore nato con la camicia: l’1-1 infatti è di Felipe Caicedo, già match-winner al 98′ domenica scorsa in casa del Torino. Quindi, da oggi, non chiamatela più “zona Cesarini” ma “zona Caicedo”. La Juve di Pirlo deve crescere ancora molto, soprattutto in difesa e a centrocampo. Botta e risposta e 1-1 anche a Bergamo tra Atalanta e Inter, due squadre che non stanno vivendo un bel momento di forma. Conte ritrova i gol di Lautaro ma paga l’acuto di Miranchuk.

Adesso spazio alle Nazionali. L’Italia di Roberto Mancini mercoledi 11 novembre al Franchi di Firenze affronterà in amichevole l’Estonia e domenica 15 a Reggio Emilia sfiderà la Polonia per una delicata sfida di Nations League. E comunque lo diciamo francamente: non sentivamo proprio il bisogno del ritorno delle Nazionali, alla luce dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Troppe partite e troppi spostamenti in giro per il mondo per molti calciatori. A proposito di Covid, sul caos tamponi in casa Lazio, ora non indaga solo la Procura Figc ma anche la magistratura. Il caso si gonfia ora dopo ora.