Caso Suarez: Federcalcio vuole chiarezza. Il legale della Juve: “Chiesto esame senza trattamenti di riguardo”

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La Federcalcio ha deciso di fare chiarezza nella vicenda del passaporto di Luis Suarez. Come rivela l’Ansa, infatti, la Procura della Figc avrebbe aperto un’inchiesta sulla vicenda dell’esame “farsa” sostenuto dal calciatore del Barcellona a Perugia per acquisire la cittadinanza italiana. Ci sarebbero stati contatti tra un avvocato che lavora per il club e l’Ateneo per accelerare i tempi dell’esame.

Intanto il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina è intervenuto sulla questione, cercando di smorzare i toni e ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “Credo che si stia esagerando. Lasciamo lavorare la Procura Federale, credo che si debba avere fiducia nel corso della nostra giustizia sportiva”.

Al momento la Juventus non è indagata, ma la sua posizione rischia di aggravarsi. Il Corriere della Sera, infatti, scrive di nuove intercettazioni tra l’avvocatessa Maria Turco, che rappresenta i bianconeri, e il direttore generale dell’università di Perugia Simone Olivieri. Secondo la ricostruzione del quotidiano la legale dello studio di Luigi Chiappero ha telefonato almeno tre volte al vertice dell’ateneo umbro per accelerare i tempi dell’esame dell’uruguaiano inizialmente fissato al 22 settembre e poi anticipato al 17.

“Nelle mie funzioni di legale ho messo in contatto Luis Suarez con l’Università per stranieri di Perugia. Le mie parole, captate con intercettazioni telefoniche, sono riportate fuori contesto e in maniera incompleta: ho infatti espresso chiaramente la richiesta che la procedura avvenisse ‘in presenza’ e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato” così, sul caso Luis Suarez, interviene direttamente l’avvocato Maria Turco.

In merito alla presunta promessa di mettere l’Università in contatto con altri calciatori che, in futuro, avrebbero avuto bisogno della certificazione di conoscenza della lingua italiana per ottenere la cittadinanza, l’avvocato Turco specifica che era la prima volta che  seguiva una vicenda collegata a quel tipo di documentazione. Il riferimento “ad altri calciatori” è quindi da interpretare “come un bagaglio di conoscenza procedurale da utilizzare per casi futuri, solamente laddove ce ne fosse la necessità. Nessun accordo dunque. Nessuna trattativa. Semplicemente una presa d’atto”.

Per quanto riguarda le comunicazioni tra Juve, Suarez e Università, la dottoressa Turco specifica: “Quest’attività di contatto è riscontrata dalle mail intercorse tra l’entourage del calciatore e l’ente universitario, nelle quali, per pura cortesia, la sottoscritta è in cc (copia conoscenza), ma non destinataria. In altre comunicazioni, dello stesso tenore, ho interloquito con il Servizio Relazioni Internazionali Erasmus e Mobilità della stessa Università per avere e trasmettere le indicazioni burocratiche circa l’erogazione del corso on line e l’eventuale successiva iscrizione all’esame in oggetto”.

L’avvocato del club bianconero, infine sottolinea che “come noto alle cronache il calciatore non è stato tesserato in Italia e la società che, in quella fase, si era interessata a lui, aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato”. “Rimango a disposizione delle Autorità competenti, laddove lo ritenessero, per fare ulteriore chiarezza – conclude – sul mio operato professionale”.