Il calcio vuole ripartire: la Figc invia ai ministeri competenti il protocollo per la ripresa

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Il calcio continua a lavorare per completare la stagione 2019-2020 nonostante l’emergenza coronavirus. La Figc ha inviato al ministero della Salute e a quello dello Sport il protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre di club, predisposto dalla commissione medica presieduta da Paolo Zeppilli.

La documentazione da quanto si apprende è già nelle mani dei ministri Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora. Ma ricordiamo che la valutazione per un’eventuale ripresa il 4 maggio sarà affidata anche al comitato tecnico-scientifico del governo.

Soltanto con il via libera di tutte le parti in causa si potrà procedere con la tanto attesa e voluta ripartenza. In pratica, il calcio partirebbe con i controlli preventivi: primo tampone subito e un secondo dopo 72-96 ore, poi esami sierologici, oltre a un’approfondita valutazione cardio-vascolare e polmonare sui giocatori positivi guariti.

L’idea al centro del protocollo è la seguente: l’organizzazione di ritiri permanenti delle squadre in centri di allenamento chiusi per evitare rischi di contagio.

La precisazione di uno degli esperti. Il professor Walter Ricciardi, che è consulente del ministro della Salute Speranza e della Figc, intanto spiega: “E’ necessario differenziare le aree per livello di rischio, stiamo proponendo di giocare soltanto negli stadi del Centro-Sud”. Un’ipotesi che ovviamente non piace a molte squadre del Nord. La Lega di Serie A oltretutto non può imporre ai club i campi neutri e si augura che da qui a 40 giorni la situazione possa essere normalizzata o quasi.

La prossima tappa. Convocata per martedì prossimo 21 aprile l’assemblea della Lega di A. All’ordine del giorno, il presidente Paolo Dal Pino ha indicato tra le altre cose “l’aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-21 e sulla fatturazione e pagamento della sesta rata dei corrispettivi 2019-20; audience certificata della stagione sportiva 2019-20: adozione di parametri di rivalutazione ed eventuali correttivi; scenari attività sportive e relativi protocolli”. Assemblea dunque che si annuncia caldissima perchè si discuterà di un tema che sta a cuore a tutti: i soldi delle tv, principale fonte di sostentamento economico dei club.

E gli altri campionati? Entro fine mese si deciderà. Probabilmente il campionato Primavera verrà cancellato. Mentre, ci sono problemi seri per la Serie B; pare invece impossibile ripartire per la C e la D. Per la Lega Pro il presidente Ghirelli non molla, così come il presidente dei Dilettanti Cosimo Sibilia, il quale, sarebbe disposto a sposare il concetto del campionato solare, un concetto che piace tanto al numero uno della Fifa Infantino e anche al presidente Figc Gravina. Intanto, Frosinone, Monza e Foggia minacciano cause legali se i loro campionati non si concluderanno. Insomma, nonostante la buona volontà da parte di molti, continuano a regnare caos e incertezza.

Intanto Massimo Cellino è positivo: il presidente del Brescia Brescia ha chiarito che è stato un test sierologico, e non il tampone, a rivelargli l’infezione da Covid-19: “Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli – ha detto – È uscito fuori che mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l’ha avuto, mentre io ce l’ho in atto. Sintomi? Stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa”. Cellino è quindi tornato a ribadire la sua posizione sul campionato. Per lui la Serie A non può più riprendere. Lo stop al calcio per il numero uno delle Rondinelle sembra essere l’unica soluzione percorribile.