La Roma esordisce in Europa League con un poker ai turchi. Zaniolo uomo partita

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E’ parecchio triste passare dalla Champions all’Europa League. Quest’ultima ha perso anche lo straordinario fascino che aveva la vecchia Coppa Uefa: altri tempi, ma all’epoca si sfidavano in gare a eliminazione diretta dai 32esimi di finale, le 2° e le 3° dei migliori campionati, oggi si affrontano le 5°, le 6° e a volte anche le 7° dell’Europa che conta. Una manifestazione, l’Europa League, piena di squadre sconosciute e dai nomi impronunciabili, ricca di stadi semivuoti e di papere di portieri scarsi o impreparati. Un torneo ancor più pazzo e imprevedibile della più nobile Champions League.

C’è una sola cosa bella nell’Europa League: l’assenza della Var. In virtù di questo, le partite spesso sono più belle, più vere, ricche di gol e di risultati a sorpresa. Partenza agrodolce quest’anno per le uniche due rappresentanti italiane: stati d’animo differenti oggi per le due squadre della Capitale. La Roma cala un altro poker interno contro i turchi del Basaksehir e ride, la Lazio cade in Romania contro il Cluj e piange.

Roma-Basaksehir: 4-0. Dopo un autogol segnano Dzeko, Zaniolo e Kluivert. Giallorossi brutti per un tempo, anche a causa del turn over attuato dal tecnico Fonseca in vista del tour de force dei prossimi giorni. La difesa questa volta regge ma la squadra non brilla come contro nel 4-2 al Sassuolo: la prima frazione di gioco la decide l’autogol di Caiçara che spiana la strada a Zaniolo e compagni. A proposito, strepitosa la prestazione del talento 20enne. Ripresa tutta di marca romanista. L’Istanbul Basaksehir, gioca bene fino a quando va sotto, paga le assenze di Robinho e Skrtel. Altri ottimi giocatori sono in panchina. L’esordio con vittoria rotonda consente alla Roma di cominciare nel migliore dei modi il girone. Dopo il primo turno, giallorossi in testa alla classifica con 3 punti insieme al sorprendente Wolsfberger che cala un poker come la Roma. Gli austriaci passano con un clamoroso 4-0 in casa del più quotato Borussia Monchegladbach. Esordio in maglia giallorossa (anzi stasera in maglia blu versione Barcellona), per Kalinic che si divora una clamorosa occasione da rete.

Lazio da incubo anche in Europa: ribaltata da Deac e Omrani, è festa Cluj. I biancocelesti ci ricascano: altra rimonta, altra sconfitta, come domenica scorsa contro la Spal. In vantaggio con Bastos, incassano prima il pareggio su rigore e nel secondo tempo vengono schiacciati dai romeni. Dopo la caduta di Ferrara, un altro preoccupante passo falso. Ancora una volta, alla squadra di Simone Inzaghi, è fatale la ripresa: crollo fisico e mentale. Black-out che come abbiamo scritto domenica, in casa Lazio si registrano da quando “Inzaghino” siede sulla panchina biancoceleste. E’ l’allenatore che deve invertire la rotta trasmettendo più sicurezza e più certezze alla squadra. Ma dovrà lavorare molto sul piano psicologico di alcuni singoli per evitare simili ribaltoni. Illusorio il vantaggio di Bastos, giunto nella fase migliore della Lazio. Poi viene fuori il Cluj. Prima dell’intervallo il pareggio con Deac su rigore. A seguire, il subentrato Omrani ribalta le sorti della gara, trasformando in un gollonzo da “Mai dire gol”, una precedente traversa con il portiere laziale Strakosha in versione statuina del presepe fuori stagione. Per fortuna dei biancocelesti.

Finisce 1-1 l’altra sfida del gruppo: Rennes-Celtic Glasgow. La strada è ancora lunga e la Lazio è attrezzata per accedere ai 16esimi di finale. Ma quanto è brutta questa Coppa rispetto alla Champions.