Nations League, Italia umiliata in Germania. Brutto passo indietro

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Brusco risveglio per la rinnovata Italia di Roberto Mancini. Nella quarta e ultima partita estiva del girone di Nations League, gli azzurri vengono travolti in terra tedesca dalla Germania rimediando una figuraccia: 5-2 per i nostri avversari a segno con Kimmich, Gundogan su rigore, Muller e Werner, autore di una doppietta. Solo nel finale l’ItalMancini si sveglia: primo gol in azzurro per il giovanissimo Gnonto e per il difensore interista Bastoni.

Al di là dei due gol italiani, a Monchengladbach è un disastro totale. Un’umiliazione assoluta che va oltre il punteggio finale. Oltretutto, è la prima volta che la Germania ci batte in una partita da tre punti nella storia del calcio: prima non era mai successo. E per la non scritta legge dei grandi numeri, possiamo dire che prima o poi doveva accadere. Comunque, più di un passo indietro per il Mancio e i suoi ragazzi. Così alla luce del clamoroso 4-0 con cui l’Ungheria passa in casa degli inglesi, la nuova classifica del gruppo 3 recita: Ungheria 7 punti, Germania 6, Italia 5, Inghilterra 2.

Come nello 0-3 della sfida per la Supercoppa Maradona contro l’Argentina: una Nazionale inesistente. Praticamente, l’Italia non è scesa in campo. Squadra stanca, immobile, sconclusionata, molle e pasticciona: commette un errore dopo l’altro. Stavolta il problema non è la sterilità in attacco, ma l’incredibile fragilità in difesa: alla prima difficoltà, al primo gol incassato, il crollo.

Un fallimento totale, falliscono tutti: da Bastoni, nonostante la rete segnata, a Calabria, passando per Spinazzola. Ovviamente è un fallimento anche per il commissario tecnico. Mancini, infatti, parte con la difesa a 4, cambia passando a 3, per tornare poi a 4 nel finale. Ma l’inserimento di Scamacca arriva soltanto sullo 0-5. E ancora: idee poche e confuse, Mancio incartato da mister Flick, il “normal one”. A questo punto, bisogna capire qual è la vera Italia: quella vista in casa contro Germania e Ungheria e in Inghilterra, oppure quella strapazzata da Argentina e Germania? A settembre ne sapremo di più.