Nations League, Mancini: “Impossibile aprire questo nuovo ciclo dopo l’Europeo”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Vigilia di Inghilterra-Italia di Nations League: sfida in programma allo stadio del Wolverhampton. Roberto Mancini in conferenza stampa dichiara: “Era impossibile anticipare il nuovo ciclo azzurro. La sfida contro gli inglesi? Non sarà la rivincita della finale di Euro 2020”. Ovviamente, l’imperativo del Mancio è continuare sulla strada dell’ultima gara: quella vinta 2-1 contro l’Ungheria a Cesena. Ricordiamo che dopo due partite l’Italia è al comando del girone di Nations League con 4 punti, l’Ungheria è a 3, Inghilterra e Germania a 1 punto.

La rivincita. Su questo punto Mancini precisa: “Per l’Inghilterra potrebbe anche esserlo, ma è una partita molto diversa: questa non è una finale, non c’è pubblico, non è Wembley. Forse anche l’Inghilterra pensa più a sperimentare per il Mondiale che alla Nations League. La rivincita vera ce la giocheremo in futuro. Harry Kane ci ha inseriti tra le favorite in Qatar? Credo sia stato un errore non una presa in giro”.

Che partita sarà contro l’Inghilterra? Secca la risposta del commissario tecnico azzurro: “Sarà una partita dura, come tutte quelle contro l’Inghilterra. Peccato lo stadio vuoto per la punizione dovuta alle intemperanze degli hooligans britannici. Il calcio senza pubblico non è calcio, a maggior ragione in uno stadio inglese”.

La formazione. Sugli undici titolari contro l’Inghilterra, Roberto Mancini non si sbilancia e dice: “Vedremo come recupereranno i ragazzi che hanno giocato l’ultima partita. Cristante, per esempio, ne ha disputate due di fila. Esposito al suo posto? È bravo, è uno dei pochi nel ruolo, oltre a Locatelli che può fare il centrale”.

Infine, la risposta del Mancio sulla rivoluzione tecnico-tattica. Si è pentito di non averla fatta prima? “No. Non c’era tempo, perché abbiamo ripreso a giocare subito dopo l’Europeo. E non c’era logica, perché, a parte Bonucci e Chiellini, non avevo giocatori sopra i 30 anni. Bastava segnare uno dei due rigori sbagliati o uno dei 20 tiri in porta contro la Macedonia a Palermo. Questa è la verità. Ma non è il caso di tornarci sopra”. Infatti, meglio pensare a presente e futuro.